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Proteste contro il governo Conte: 16 studenti incriminati

by Sergio Filacchioni
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Roma, 23 novembre – Sono sedici gli studenti che in questi giorni hanno ricevuto gravi incriminazioni per alcune azioni andate in scena nel 2020, per protestare contro le misure restrittive volute dal governo Conte. I sedici ragazzi, tutti appartenenti al Blocco Studentesco di Firenze e Milano, avevano già subito la denunce subito dopo il fatto e nel capoluogo toscano addirittura scontato due mesi di arresti domiciliari e successivamente liberati.

Studenti sotto accusa

In questi giorni gli studenti e i militanti del Blocco Studentesco di Firenze e Milano sono stati duramente colpiti da una scure repressiva senza precedenti: sono ben sedici le denunce che le questure delle due città hanno confermato al termine delle indagini sulle azioni di protesta che il movimento aveva condotto nel 2020 contro il distanziamento sociale e la D.A.D. L’azione condotta dai ragazzi fu un semplice volantinaggio dentro l’istituto “Galilei” di Firenze e il “Conti” di Milano: un intervento goliardico con un lancio di volantini dentro le classi, senza violenze o scontri di nessun tipo. Il reato contestato – invece – risulta essere quello di interruzione di pubblico servizio, che a Firenze già aveva portato tre studenti agli arresti domiciliari per due mesi, e che adesso è stato confermato, dopo ben due anni di indagini condotte addirittura con intercettazioni ambientali, portando a ben undici le denunce totali e ad un’accusa da quindici anni di reclusione: violenza e minaccia a corpo amministrativo. A Milano viene contestato lo stesso reato per cinque ragazzi, aggravata dalla denuncia del Preside per resistenza a pubblico ufficiale. Nei volantini che i ragazzi hanno avuto l’ardire di lanciare dentro le classi, riportavano delle frasi di accusa contro il distanziamento sociale, le spese pubbliche per i banchi con le rotelle, richieste di migliori trasporti pubblici e richieste di ridimensionamento della didattica a distanza: tutti atti d’accusa verso l’allora governo Conte (bis) e il ministro della pubblica istruzione Lucia Azzolina.

I volantini incriminati

La nota del movimento

“Ci troviamo di fronte – inizia la nota del movimento – ad un’ondata repressiva senza precedenti, che porta sul tavolo degli imputati dei ragazzi che hanno espresso una legittima protesta contro le misure restrittive dell’allora governo Conte. Queste sono misure politiche punitive verso chi si è macchiato di avere un pensiero libero e critico mentre tutti stavano in silenzio, aggravate da una pregiudiziale antifascista: il preside dell’istituto fiorentino Alessandro Giorni, lo ricordiamo, risulta essere un dirigente attivo del Partito Democratico (nel 2020 forza di governo) e le false testimonianze che parlavano di aggressioni (smentite dai video portati in sede difensiva e dall’assenza di referti che dimostrassero il contrario) arrivavano da docenti estremamente politicizzati. È chiara – continua il Blocco Studentesco – la natura di persecuzione politica, già ribadita dal nostro movimento in più di un’occasione. Anche a Milano, i fatti contestati non trovano riscontro nella realtà e ci batteremo per affermarlo con forza nelle sedi opportune ”.

Repressione ad orologeria

Un impianto accusatorio gravissimo in relazione ai fatti, che dimostra ancora una volta “la politicizzazione di una larga parte delle istituzioni italiane, che portano avanti in maniera assolutamente spropositata in relazione ai fatti una persecuzione giudiziaria riservata solo a dei criminali. Noi non siamo criminali e nemmeno banditi: siamo studenti e volontari della politica, che conducono senza paura e con coraggio le proteste che ritengono necessarie”. Una posizione cristallina che il movimento del fulmine cerchiato rivendica con forza e che meriterebbero un giusto megafono tra coloro che hanno protestato contro quella che il Blocco Studentesco definisce “follia grillino-democratica”. Dopo due anni arriva la punizione per chi ha avuto il coraggio di denunciare subito, e non dopo – come oggi sta accadendo – le stoltezze di un governo che ha condotto l’Italia verso l’ennesimo governo tecnico ed ha affossato l’economia tramite i deliri ipocondriaci di Roberto Speranza. Diffondiamo questa verità!

Sergio Filacchioni

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