Home » Pugni, calci e bottigliate: massacrato dalla gang di stranieri perché non aveva una sigaretta

Pugni, calci e bottigliate: massacrato dalla gang di stranieri perché non aveva una sigaretta

by Cristina Gauri
2 comments
gang magrebini

Roma, 25 ott — Sempre più simili al Far West le città italiane, che al calare della sera si trasformano in tante terre di nessuno dove violenza e degrado la fanno da padroni: molto spesso a causa delle gang di immigrati, che per lassismo delle autorità e per il generale clima «culturale» di accoglienza a ogni costo — ormai un autentico inno al masochismo — si sentono legittimate a imperversare dettando la loro legge e commettendo soprusi e atti di violenza contro cittadini italiani.

Gang di stranieri massacra ragazzo di botte: non aveva una sigaretta

L’ultimo, brutale episodio ci arriva dal popolare quartiere romano di Centocelle, dove un ragazzo di 21 anni ha subito un pesantissimo pestaggio da parte di un gruppetto di nordafricani. Il tutto, secondo quanto ricostruito dal quotidiano Il Messaggero, davvero per futili motivi: i cinque, sei stranieri hanno con estrema insistenza chiesto una sigaretta al ragazzo, reduce da una serata trascorsa con alcuni amici.  Quando la gang si è visti opporre un diniego perché il ragazzo non aveva sigarette con sé, gli immigrati sono passati alle vie di fatto e lo hanno aggredito a calci e pugni, lasciandolo esanime sul selciato.

Bottigliate e minacce

L’esito dell’aggressione si sarebbe potuto rivelare letale: non paghi di calci e pugni, gli stranieri hanno colpito la loro vittima anche a bottigliate e uno di loro ha addirittura estratto un coltello, minacciando il ragazzo ormai crollato al suolo. La vittima dell’aggressione, ancor più incredibile se si pensa che originava da un motivo molto più che futile come la mera richiesta di una sigaretta, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Vannini, ove ha ricevuto cure al volto per un’ampia ferita sul volto e per plurime contusioni su tutto il corpo. Alle forze dell’ordine, accorse sul posto e poi in ospedale, ha confidato di aver temuto per la sua vita, considerando l’autentica furia degli aggressori. Poche settimane prima, un’altra brutale aggressione di una gang di magrebini contro uno studente si è addirittura tramutata in una violenza sessuale.

Cristina Gauri

You may also like

2 comments

Cesare Forni 26 Ottobre 2022 - 11:26

Che si riapra l’ Asinara per queste luride bestie.
A spaccare pietre 20 ore al giorno.

Reply
jenablindata 26 Ottobre 2022 - 8:35

…..

fate come fanno a casa loro,no?
(o a singapore…)
legati ad un palo e nerbate sulla schiena,sulla pubblica piazza.

vedrete come si calmano all’istante,questi terrificanti rissaioli….

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati