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Ragazze molestate sul treno per Gardaland: “Ci toccavano dappertutto”

by Sergio Filacchioni
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Ragazze

Roma, 5 giu – Le testimonianze delle cinque ragazze che hanno denunciato aggressioni sessuali il 2 giugno, di ritorno da una gita al parco divertimenti, ci raccontano dei momenti di panico e paura causati dalle follie di Peschiera del Garda che in questi giorni hanno tenuto banco sui media italiani.

Ragazze accerchiate

“Eravamo circondate. Il caldo ci asfissiava, alcune di noi sono svenute. Cercavamo un controllore senza trovarlo, ci palpeggiavano il sedere e altre parti del corpo. E ridevano di noi. Ci dicevano: ‘Le donne bianche qui non salgono'”. Sono cinque ragazzine quelle che sono andate a sporgere denuncia per violenze sessuali subìte a bordo del treno regionale di ritorno da Gardaland, in una giornata che doveva essere di festa. Verona-Milano si è trasformato in un viaggio da incubo per delle ragazze che volevano solo svagarsi. Hanno tutte tra i 16 e i 17 anni e vivono tra Milano e Pavia, sono partite per una giornata spensierata e sono tornate con addosso un’esperienza terribile. I loro racconti rimandano alle violenze della notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano. Violenza fuori controllo, cinque episodi in cinque punti diversi, con il branco di turno in azione. Mani dappertutto, insulti, minacce, aggressioni a cerchi concentrici, dieci vittime accertate. “Loro ridevano, alcune di noi sono svenute”.

Follia a Peschiera

Uno scenario simile che si è replicato a Peschiera del Garda. La banchina e i binari della stazione sono stati invasi “da oltre un centinaio di ragazzi, la maggior parte nordafricani”. Tutti minorenni, o appena maggiorenni. Urla, spintoni, corse, sputi sui finestrini, insulti, facevano parte del maxiraduno convocato via social che ha creato disordini e tafferugli sulla spiaggia della località veronese. Dal furto di un portafoglio il parapiglia sulla spiaggia, con le forze dell’ordine intervenute in tenuta antisommossa per disperderli. Le ragazze spiegano di essere riuscite a salire sul treno a fatica: “A malapena riuscivamo a respirare. Il treno non partiva, le porte erano chiuse” poi “qualcuno ha azionato il freno d’emergenza, è anche scattato l’allarme. Ci siamo accasciate, in lacrime. Più andavamo avanti, più la ressa aumentava così come il caldo. Almeno tre volte – sottolinea una delle giovani – mi sono sentita toccare il sedere. Lo stesso è accaduto anche alle altre mie amiche”. Almeno dieci minuti così, ammassati uno addosso all’altro. Una trappola per le ragazzine che sono ritrovate “circondate da un branco di ragazzi”.

Chi pagherà?

Restano da capire le responsabilità e i fatti. Di certo non siamo più nuovi alle molestie brutali dei nordafricani: la scusa del gap culturale non bastano più a giustificare queste giornate di ordinaria follia, dove istituzioni e forze dell’ordine risultano sempre più spesso inefficaci e tardive. Vedremo quali scuse saranno accampate stavolta dagli alfieri dello ius soli per giustificare il comportamento dei loro figliol prodighi: ancora nessun commento da Boldrini e Co. su quanto successo. Intanto, data l’escalation italiana ed europea di fatti come questi, consigliamo ai ragazzi e alle ragazze di iniziare a rendersi conto che nessuno li proteggerà e che quindi devono trovare da loro i mezzi per potersi difendere.

Sergio Filacchioni

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6 comments

Valter 5 Giugno 2022 - 1:34

Mentre per una pacca sul sedere a una semi-sconosciuta giornalista sportiva si scatena un caso su giornali e televisioni in cui si medita scomodando anche la filosofia degli ultimi 4000 anni, mentre una pletora di opinionisti si concedono in ragionamenti di condanna anche durissimi e assolutamente spropositati al fatto, tirando in ballo la società maschilista (rigorosamente solo quella occidentale) come retrograda e da superare in nome della next generation, colorata, omosex, transex e altre combinazioni, e rigorosamente senza patria, fatti come quelli di Peschiera del Garda trovano scarni comunicati nelle pagine interne dei giornali locali e in cronaca in quelli nazionali, fra l’altro non tutti.
La situazione è molto peggio di ciò che ci è dato vedere e udire, il nostro territorio è fuori controllo ma nessuno (leggi l’informazione “ufficiale”) prende una posizione in linea con tale situazione. Complimenti quindi a Primato Nazionale per “stare addosso” alla notizia.

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Sergio Pacillo 5 Giugno 2022 - 4:56

Poveretti.
Sfuggono dalla guerra.

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jenablindata 5 Giugno 2022 - 8:36

“consigliamo ai ragazzi e alle ragazze di iniziare a rendersi conto che nessuno li proteggerà e che quindi devono trovare da loro i mezzi per potersi difendere”

consiglio anche a ragazzi e ragazze di andare a sputare in faccia ai vari buonisti,
mondialisti,terzomondisti,comunisti,euroinomani e sinistrati in genere:

sono LORO,i colpevoli…
DI TUTTO.

LORO hanno preteso che si aprissero le nostre frontiere a cani e porci senza il minimo controllo,
LORO impediscono che si punisca duramente ed efficacemente il crimine,
LORO impediscono che si sbatta fuori dal nostro paese ogni immigrato che delinque,
LORO non pretendono che questa gente che arriva qui SI INTEGRI fino a diventare invisibile,con le buone o con le cattive,e sempre
LORO pretendono anzi da noi,che ci adattiamo a convivere con gente che ci disprezze o ci odia,che nessuno ha voluto nel nostro paese,e che ci daranno un oceano di problemi (ora e in futuro)
compreso parecchio sangue,quando salteranno i nervi agli italiani:
perchè non sopporteremo per sempre,anzi…
mi meraviglio ogni giorno del grado di pazienza che riusciamo a dimostrare.

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mario1232016 6 Giugno 2022 - 4:58

Con il nazifemminismo che oggi è di moda sia a destra che a sinistra, nella politica, e nel politically correct, hanno distrutto l’uomo bianco etero(è un modo di dire)… ora su alcuni treni comandano “gli altri”, chi le difende? Forse avrebbero dovuto pensarci, prima di rendere gli uomini europei, bianchi, dei cagnolini zerbini inoffensivi, che prima o poi “gli altri” se li sarebbero “magnati”. Ora “gli altri” spadroneggiano.
Ovviamente è il mio parere.

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