Roma, 31 ott — Il rave party di Modena continua a far parlare di sé, tra polemiche e la notizia di un maxisequestro condotto dalla polizia di Modena. Riguarda il «tesoro» delle tribe di raver, sequestrato dalle forze dell’ordine al termine dello sgombero — avvenuto in maniera pacifica — della festa illegale Witchtek.

150mila euro di strumentazione sequestrata al rave di Modena

Quattordici autocarri con strumentazione musicale, mixer e casse per un valore di circa 150mila euro sono stati individuati mentre si allontanavano dal luogo del rave e scortati in Questura. Sono 14 gli organizzatori denunciati: si tratta di giovani provenienti da varie regioni d’Italia e un ragazzo olandese. Nella serata di ieri gli agenti hanno provveduto a identificare altri 25 raver olandesi, intenzionati a fermarsi con 6 camper nei pressi di Campogalliano. Nel frattempo lo sgombero del deposito — un edificio pericolante — si è concluso pacificamente, senza manganellate o scontri. «State tranquilli, non entreremo nel capannone ma dovete lasciarlo perché si tratta di un edificio pericolante», aveva assicurato il dirigente della Questura comunicando con i raver.

I rave party diventano ufficialmente illegali

Come da comunicazione del presidente del Consiglio Meloni nel decreto Giustizia e Covid i rave party diventeranno ufficialmente illegali e chi li organizza commette un reato, previsto nell’articolo 434-bis, che può portare fino a 6 anni di reclusione per “invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”. Il decreto prevede inoltre la confisca obbligatoria dei veicoli e della strumentazione utilizzata, nonché l’obbligo di ripristinare i luoghi occupati nelle condizioni originarie.
Il provvedimento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riprende il lavoro, mai approvato, del precedente ministro Luciana Lamorgese. “Si tratta di eventi non solo pericolosi per le stesse persone che partecipano, ma molto dispendiosi per l’impiego di forze dell’ordine che ne consegue. Sono ora previste sanzioni significative e confidiamo che la norma possa costituire un deterrente”.
Cristina Gauri

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