Roma, 14 lug – Massacrata da una bambina rom di appena 9 anni. Quando Maria Assunta Devoti di 63 anni, è giunta al pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, era una maschera di sangue. A ridurla in quello stato la baby ladra, che nel tentativo di rapinarla l’ha colpita al volto ripetutamente con un telefono cellulare. A riportare la notizia è il Messaggero, che da tempo sta realizzando numerose inchieste sulle baby gang di rom, spesso al femminile, che hanno trasformato le metro di Roma in un far west. A salvare la signora Maria Assunta è stato il pronto intervento del personale della stazione metropolitana, che ha subito chiamato l’ambulanza e la polizia.
Il fatto è successo mercoledì pomeriggio nella metro Barberini di Roma, stazione molto centrale. Proprio per questo gli agenti intervenuti hanno portato la ragazzina autrice del misfatto al Commissariato Trevi, dove poi è stata trasferita in un centro di assistenza per minori. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti erano circa le 16.30, quando la donna appena scesa dal vagone è stata accerchiata dal gruppo di baby borseggiatrici rom. La più piccola (ma più intraprendente) le è letteralmente saltata al collo e le ha rifilato una scarica di colpi in faccia, utilizzando un cellulare. L’anziana signora è caduta a terra in una pozza di sangue.
La ragazzina di 9 anni è stata l’unica ad essere fermata, le altre sono riuscite a far perdere le proprie tracce. In ogni caso, come raccontato sempre al Messaggero da alcuni vigilantes, “scapperà dopo poche ore” e tornerà così a vessare turisti e cittadini romani insieme alle sue complici. Essendo minorenni non accompagnate che non dichiarano la propria identità, per non addossare la responsabilità ai genitori, gli agenti possono fare ben poco. E così è capitato spesso che la stessa banda fermata poche ore prima, era già tornata sul “posto di lavoro” pronta a borseggiare i malcapitati. Una situazione fuori controllo per la quale urgono provvedimenti.
Davide Romano
2 comments
mi guarderei bene dal suggerire provvedimenti illegali che sia ben chiaro,ma è a tutti evidente il limite incolmabile tra le Leggi pensate per una società “normale” ove il crimine è fisiologico dalla notte dei tempi e queste situazioni aberranti,per cui solo con le prime non vi è soluzione.
Bene ricordare che in nome della supelegalità chi ci rimette e paga ingiustamente non è mai colui il quale per età,fisicità e magari addestramento con questi “signori” ci fa colazione,ma l’anziano,la donna,il debole e l’inerme.
[…] Author: Il Primato Nazionale […]