Roma, 2 sett – Finite le vacanze i romani tornano tra le mura dell’urbe, tornano ad aumentare i rifiuti e – in men che non si dica – l’eterna emergenza permanente torna a colpire nella città. La storia è sempre la stessa, con un settembre appena cominciato che non farà eccezione alla regola.
Emergenza rifiuti
Secondo quanto verificato da RomaToday Ama ha chiesto alla Rida Ambiente di Aprilia – società che gestisce il tmb dove Roma sta già portando circa 2.400 tonnellate di immondizia a settimana – di raddoppiare i quantitativi in entrata fino ad arrivare a 4.200 tonnellate, per far fronte appunto al fisiologico aumento atteso nei prossimi giorni. Rida però non ha gli spazi necessari nel termovalorizzatore Acea di San Vittore (passati da 1200 tonnellate a 800 a settimana), e non potrà rispondere positivamente alle richieste di Ama, dovendo ridurre del 30% i quantitativi in ingresso. Èla solita magagna degli impianti che condanna Roma a un’emergenza permanente. Con lo stop improvviso poi di uno dei tmb di Malagrotta (andato a fuoco a giugno scorso), il quadro già fragile è ulteriormente peggiorato. Roma si è riempita di rifiuti a inizio estate e gli sbocchi trovati per i quantitativi rimasti in strada sono bastati a malapena. Agosto ha fatto tirare un sospiro di sollievo ad Ama e Campidoglio, con la città fisiologicamente svuotata dalle ferie estive. Alternative al tmb di Rida Ambiente? A breve termine ancora nessuna. A medio termine si parla di aprire l’impianto di Guidonia, ma la questione potrebbe non essere così facile (quando mai lo è?).
Gualtieri ci sei?
Il sindaco Gualtieri – primo cittadino della Città metropolitana – ha firmato a luglio un’ordinanza per effettuare il collaudo “a caldo” (con i rifiuti) dell’impianto di Guidonia, che (lo ricordiamo) non è mai entrato in funzione. Per effettuarlo Ama deve firmare un contratto con il gestore, La Ambiente Guidonia, che però – udite, udite – è una società partecipata dalla Pontina Ambiente, su cui pende un’interdittiva antimafia. La prefettura quindi dovrebbe nominare un commissario per la gestione. Altra questione, la strada di accesso all’impianto, al momento non ancora adeguata a sopportare il peso dei tir che trasporteranno lì i rifiuti. Un bel mix, non c’è che dire. Senza contare, infine, la forte protesta dei cittadini e dell’amministrazione del comune di Guidonia: è di luglio infatti una diffida inviata da 13 associazioni del territorio tra cui Earth, Codici e Zero Waste Lazio (riunite nel Coordinamento Cittadini del Lazio) diretta al sindaco Gualtieri con la richiesta di ritirare l’ordinanza per il collaudo dell’impianto. Il provvedimento a inizio agosto è stato impugnato al Tar dal comune di Guidonia. L’eternità sembra prolungarsi, compresa l’agonia dei cittadini romani.
Sergio Filacchioni
1 commento
E parliamo di rifiuti (umido, vetro, plastica, carta pure utilmente e facilmente riciclabili)…, figuriamoci il resto. Che si dimettano tutti a fronte di mancate procedure e normative semplificative pure all’ antica (mi riferisco al umido nei campi e vetro-bottiglie a rendere). Farebbero più bella figura e sarebbero popolarmente candidati a decidere veramente loro. Ma non ci arrivano con la zucca, anche loro non arrivano a fine mese ?! Culi e non solo teste, troppo pesanti o leggeri ?