Verona, 2 set — E’ finito in manette incastrato dalle immagini delle telecamere di San Giovanni Lupatoto il 21enne marocchino accusato di avere accoltellato tre persone la notte del 21 agosto scorso. Il sistema di videosorveglianza lo ha immortalato mentre tornava a casa dopo aver mandato all’ospedale tre ragazzi, ferendone uno in modo grave, nel parcheggio del Piper, locale sulle Torricelle, a Verona. Lo riporta il Corriere.

21enne marocchino accoltella 3 giovani

Il presunto aggressore risiede nel Rodigino. Nato in Italia da genitori marocchini, è finito in manette grazie agli sforzi congiunti dei militari dell’Arma del Radiomobile scaligeri e le polizie locali di Verona e San Giovanni Lupatoto. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti la sconvolgente aggressione sarebbe nata — prassi sovente che emerge dalle dinamiche di questi fatti criminosi «firmati» dai «nuovi italiani» di origine nordafricana — per un diverbio causato da futili motivi. Un’incomprensione tra il marocchino e le tre vittime che ha portato l’immigrato a estrarre l’arma bianca per «regolare» il conto con il sangue.

L’aggressione

Il giovane malvivente, dopo aver bloccato il passaggio dell’auto sulla quale viaggiavano i tre, avrebbe estratto un coltello colpendo ripetutamente le proprie vittime — in seguito trasportate all’ospedale di Borgo Trento in codice rosso — anche in punti vitali, per poi darsela a gambe.

Una fuga lunga undici giorni, conclusasi nella serata di giovedì 1° settembre, quando i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale scaligero. Nel corso delle perquisizioni, avvenute in concomitanza con l’esecuzione del provvedimento, i militari dell’Arma hanno rinvenuto nell’abitazione del 21enne 86 grammi di hashish e materiale per il confezionamento al dettaglio delle sostanze stupefacenti. Il ragazzo è stato raggiunto da un provvedimento restrittivo con l’accusa di tentato omicidio, lesioni personali aggravate e violenza privata.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

2 Commenti

  1. Capito? NATO IN ITALIA , cioè sarebbe uno di quelli a cui la sinistra vorrebbe dare la cittadinanza regalata !!! Ma siamo pazzi ??? Lasciamoli nel loro brodo questi qui, anzi il giorno 26 di questo mese mettiamoli nelle stive di un piroscafo e rimandiamoli oltremare a SUD . Qualcuno se li deve venire a prendere perché il piroscafo deve tornare vuoto.

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