Roma, 30 mag — E’ stata una notte da incubo per una ragazza di ventitré anni che ieri notte è stata aggredita brutalmente subendo un tentativo di stupro nel quartiere romano di San Lorenzo. L’episodio è avvenuto in via dei Sardi, a poca distanza da quella via dei Lucani dove trovò un’atroce morte Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina drogata, stuprata e uccisa da tre africani in uno stabile abbandonato il 19 ottobre del 2018. In quella San Lorenzo roccaforte della sinistra centrosocialara, che proprio sabato sfilava strillando slogan sull’opportunità di bruciare vivi i militanti di CasaPound radunati in sit-in sotto la sede del movimento.

Incubo a San Lorenzo

Il tentativo di stupro con aggressione è avvenuto circa all’1.55, nel bel mezzo di San Lorenzo. La ragazza camminava da sola per strada, di rientro da una serata trascorsa con alcune amiche, quando un immigrato di nazionalità tunisina, un 42enne, si è avventato su di lei brandendo un cacciavite e ferendola al petto. Poi l’ha afferrata, trascinandola in un angolo buio. Le urla della ragazza hanno però attirato l’attenzione di un passante, di identità ignota, che è arrivato coraggiosamente in suo soccorso spingendo da parte il tunisino che si trovava sopra la 23enne, in procinto di abusare di lei.

L’arresto

Lo straniero si è ribellato tentando di aggredire anche il soccorritore della vittima, per poi darsela a gambe. L’uomo ha poi allertato al Numero Unico delle Emergenze 112 gli agenti della Polizia di Stato con le pattuglie del Commissariato San Lorenzo, che intervenuti sul posto sono riusciti a rintracciarlo in breve tempo. Lo stupratore è stato bloccato e arrestato. Ora dovrà rispondere davanti al giudice dell’accusa di violenza sessuale. Per la vittima si è resa necessario la corsa al pronto soccorso con codice rosso destinato alle vittime di violenza. Per la ferita al petto provocata dal cacciavite è stata giudicata guaribile in 4 giorni. 

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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