San Marino, 24 feb – Chi fa da sé fa per tre, e a te (italiano) niente vaccino: arrivate le prime 7.500 dosi del vaccino russo Sputnik V nella Repubblica di San Marino, dove domani sarà il Vaccine day. A 25 operatori sanitari saranno somministrate le prime dosi del siero anti-coronavirus mentre per la prossima settimana è previsto l’avvio vero e proprio della campagna vaccinale.
San Marino: “Richieste da cittadini italiani ma saranno vaccinati solo sammarinesi”
San Marino è l’ultimo Paese europeo ad avviare la profilassi di massa: dopo i sanitari si passerà agli over 75, ai malati cronici, poi la fascia dai 60 ai 74 anni, le forze di polizia, il personale scolastico e infine il resto della popolazione. L’obiettivo è di vaccinare 400 persone al giorno. E fioccano le richieste di acquisto da parte degli italiani, respinte dal microstato. “Da cittadini italiani residenti perlopiù in Romagna ci stanno arrivando richieste per poter comprare le dosi – riferisce Alessandra Bruschi, direttore generale dell’Istituto di sicurezza sociale sammarinese – ma i vaccini saranno somministrati soltanto a sammarinesi, secondo le fasce di priorità”.
Ecco perché il governo sammarinese si è rivolto alla Federazione russa
Ma perché proprio lo Sputnik? Il governo sammarinese, dopo aver siglato un accordo con l’Italia, ha atteso fino all’ultimo di ricevere le fiale dei prodotti attualmente autorizzati da Ema e Aifa dopodiché ha preferito rivolgersi alla Federazione russa. Lo Sputnik va conservato a -20°C e va tolto dai frigoriferi trenta minuti prima della somministrazione che va effettuata entro due ore. Nei prossimi giorni sono attese ulteriori 7.500 dosi che serviranno per il richiamo.
“Ad aprile vogliamo ripartire”
Questo il quadro epidemiologico nella Serenissima Repubblica. Sono 45 i nuovi positivi; 53 i guariti. Numeri che portano il totale degli attualmente positivi a 317, di cui 293 seguiti al domicilio. 26 le persone ricoverate (due in più rispetto alla giornata precedente): 10 in reparto di Terapia intensiva e 16 in isolamento. L’indice di positività è oltre la soglia d’allerta e si fissa al 12,93%. “Dovremo essere veloci e massivi”, fa presente la Bruschi intervistata da Rtv San Marino, col chiaro obiettivo “di riprendere a fare sanità e di rispondere a tutti i servizi di cura“. “La variante inglese – precisa – ci sta colpendo soprattutto nelle scuole. Occorre dunque uno sforzo collettivo”. “Ad aprile vogliamo ripartire“, conclude.
Adolfo Spezzaferro