San Marino, 27 lug – San Marino ha raggiunto l’immunità di gregge: a dare l’annuncio è l’Istituto per la Sicurezza sociale del Titano. Otre il 70% dei sammarinesi ha completato il ciclo vaccinale, nel 90% dei casi con il vaccino russo Sputnik.
San Marino raggiunge l’immunità di gregge
La Repubblica di San Marino dunque raggiunge l’immunità di gregge nonostante una campagna vaccinale iniziata in estremo ritardo per colpa dei mancati accordi e dei ritardi sulle forniture delle dosi. A risolvere la situazione è stato l’accordo per avere lo Sputnik, vaccino a tutt’oggi ancora non autorizzato dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Una campagna vaccinale cominciata a inizio marzo che in soli tre mesi ha coperto gran parte dei 33mila abitanti del Titano.
Sputnik non autorizzato dall’Ema, problemi con il green pass
Nel 90 per cento dei casi si è ricorsi allo Sputnik. Un problema per i sammarinesi: con l’entrata in vigore del green pass infatti non potranno accedere a servizi e attività sociali in Italia. Stesso problema per chi ha usufruito del turismo vaccinale. Si tratta di 1.508 dosi iniettate ai turisti che hanno scelto il Titano, arrivando un po’ da tutto il mondo, proprio per poter ricevere lo Sputnik. Ora anche loro avranno problemi con il green pass Ue.
Una cosa è certa: al di là dei bollini blu Ue, il vaccino russo funziona eccome. I numeri parlano chiaro: dal 20 maggio scorso l’ospedale di Stato, che nel mese di febbraio era al collasso, è Covid free. Dal 25 aprile non si registra nessun decesso causato dal virus (90 i morti dall’inizio della pandemia e 5.130 i contagi). A sentire i sammarinesi è tutta una questione di politica più che sanitaria. “Il vaccino funziona perché non lo autorizzano?”, si chiede giustamente un ristoratore.
Ludovica Colli