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Saviano insulta gli americani per aver votato Trump: “Mondo di sterminata ignoranza”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 4 nov – Roberto Saviano preferisce insultare decine e decine di milioni di americani pur di non ammettere che forse hanno votato per Trump perché hanno trovato il suo programma più convincente e valido di quello dello sfidante Biden. Il radical chic napoletano con attico a New York punta anche il dito contro chi dà retta alla narrazione dem degli Stati Uniti, che invece sono un Paese del terzo mondo. Perché? Ma perché hanno votato per Trump, ovvio. La democrazia per gente come Saviano funziona solo quando fa vincere la sinistra, altrimenti non è più democrazia.

“Stati Uniti mondo di immensa e sterminata ignoranza”

“Gli Stati Uniti non sono New York, Los Angeles San Francisco o le infinite praterie”. Ma “un mondo di immensa e sterminata ignoranza“, “dove il marito di Kim Kardashan Kanye West che appoggia Trump crea un vero dibattito nella nazione, mentre gli intellettuali non contano più niente“. Così il maitre à penser dei salotti buoni durante la diretta di RepTv La scelta dell’America commenta i risultati parziali delle presidenziali, in cui appunto Biden non ha vinto a mani basse come pronosticato da sondaggioni e media schierati. “C’è una frase che gira – ricorda Saviano -: ‘Gli Stati Uniti sono il Paese del terzo mondo più ricco e potente del pianeta’. Pensavo fosse un gioco radical, ma è così“, dice sconsolato.

“Intellettuali contano solo per noi che ancora leggiamo il New York Times

Gli Stati Uniti sono “un mondo in cui milioni e milioni di persone danno retta a Kim Kardashan non solo quando dà indicazioni su come ci si trucca o ci si veste ma anche sul sentire popolare“, lamenta l’autore (si fa per dire) di “Gomorra”. Una cosa che lo fa trasalire, neanche stessimo parlando dell’Italia dei Ferragnez. “Gli intellettuali non contano più niente, se non per noi che ancora leggiamo il New York Times, sono codardi che non prendono posizione sui social”, si straccia le vesti Saviano.

Il voto per Trump? Frutto di “decenni di disastro culturale”

“I dem raccontano un Paese inesistente. Quando sono stato lì mi sono reso conto – come tutti, in realtà – che non è il Paese delle grandi università ma è un posto infame dove le prime cose che sono state acquistate a New York con il lockdown sono state l’erba e le pistole“, è l’amara verità rivelata dal campione dei radical chic nostrani, concentrato di supponenza e antipatia. In sostanza, “decenni di disastro culturale” sono la causa della rovina degli Stati Uniti. Quale rovina? Il fatto che non abbia vinto Biden, naturalmente. Altrimenti sarebbero il grande sogno veltroniano. Altrimenti sarebbero la terra della libertà. Altrimenti, erba, cantanti afroamericani e cultura trash sarebbero state tutte cose fichissime, vero Saviano?

Adolfo Spezzaferro

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