Foggia, 11 feb — Sempre più cittadini mal sopportano le limitazioni contestuali all’obbligo di esibire il green pass (o la sua versione rafforzata) per accedere ai luoghi pubblici. E qualcuno in particolare, quando gli salta la mosca al naso, finisce con il fare danni.
E’ il caso di un cinquantenne di San Severo, provincia di Foggia che, vistosi negare l’ingresso al Comune perché sprovvisto di passaporto verde, ha fatto irruzione nell’edificio con l’auto, demolendo un’impalcatura. Fortunatamente il gesto non ha provocato feriti o peggio.
No mostra il green pass, non può entrare in Municipio
Il bellicoso signore si era recato in Municipio per richiedere un certificato ma quando gli addetti alla sicurezza gli hanno intimato di mostrare il green pass, lui ha opposto netto rifiuto. Le guardie giurate hanno tentato quindi di allontanarlo dall’ingresso. Invano: il cinquantenne, ben determinato a entrare nell’edificio, si è opposto in maniera energica riuscendo a svincolarsi dal «muro» dei due vigilantes che gli ostacolavano il passaggio e, correndo è arrivato fino all’ingresso dell’ufficio del gabinetto del sindaco. Lì le guardie giurate hanno raggiunto l’uomo, bloccandolo per riportarlo al punto di partenza: cioè fuori dal Municipio.
Lui prende l’auto per sfondare l’ingresso
E’ stato a quel punto che è successo l’impensabile. Il 50enne, fuori di sé dalla rabbia, si è allontanato, raggiungendo il proprio veicolo parcheggiato poco distante. Ha acceso il motore e si è diretto dritto verso l’atrio del palazzo, scontrandosi con una Fiat Panda di proprietà del Comune. L’impatto tra i due veicoli ha travolto una parte di impalcatura esterna, montata per eseguire alcuni lavori di ristrutturazione della facciata. Fortunatamente non ci sono feriti e lo stesso cinquantenne è uscito illeso dallo scontro. Ora però, dovrà vedersela con la giustizia: l’uomo è stato identificato e denunciato dalla polizia locale intervenuta per i rilievi del caso.
Un episodio che ricorda molto, quello avvenuto alcune settimane fa all’ufficio postale di Bolano, in provincia di La Spezia, dove il sacerdote don Piero Corsi, ha creato scompiglio per essersi rifiutato di mostrare il green pass pretendendo di pagare alcune bollette. Anche il quel caso si era reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
Cristina Gauri
2 comments
Perché bellicoso? Lo chiami con il suo nome. Un signore privato ingiustamente dei suoi diritti costituzionalmente riconosciuti che lotta per riprenderseli.
fatto bene ! è ora di fare la guerra di liberazione contro la repressione sanitaria voluti dai servi delle banche.