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Il solito coro della sinistra chiede clemenza per Alfredo Cospito: vi spieghiamo perché l’anarchico è al 41bis

by Francesca Totolo
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Cospito

Roma, 30 gen – Nel libro Emergenza antifascismo, pubblicato da Altaforte Edizioni, ho dettagliatamente ricostruito la carriera criminale di Alfredo Cospito, leader della Federazione anarchica informale (Fai-Fri). Ora diversi esponenti e intellettuali di sinistra, da Carlo Calenda a Walter Verini, passando per Riccardo Magi e Luigi Manconi, chiedono clemenza sostenendo che il regime del 41bis è disumano. In questo articolo, che riprende alcuni passaggi di Emergenza antifascismo, vi spiegherò perché Cospito è stato condannato e poi, in un secondo tempo, sottoposto al 41bis.

Le condanne di Cospito e il motivo del 41bis

Alfredo Cospito è stato il leader della Federazione anarchica informale, un’organizzazione terroristica con intensi rapporti con altre compagini internazionali. Nel maggio del 2012, con Nicola Gai, Cospito gambizzò Roberto Adinolfi, amministratore delegato della Ansaldo Nucleare. Per quell’attentato, nel 2014, Cospito fu condannato con sentenza definitiva a dieci anni e otto mesi di reclusione. Le indagini dell’inchiesta “Scripta Manent” della Procura di Torino avevano ricondotto all’attività delle cellule della Federazione anarchica informale e di alcuni suoi membri le tre bombe temporizzate esplose nella zona pedonale della Crocetta nel marzo 2007, gli ordini esplosivi inviati nel 2006 all’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino e al direttore di Cronaca Qui, Giuseppe Fossati, il plico esplosivo spedito nel maggio 2005 al comando di via Saluzzo della polizia municipale, a San Salvario, le due bombe fatte esplodere nei pressi dell’ex scuola allievi carabinieri a Fossano il 2 giugno 2006 e il plico postale incendiario inviato all’ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati nel novembre 2005. “Le cellule anarchiche delle Fai-Fri sono la Champions League dell’eversione e i suoi appartenenti rispondono di terrorismo mentre per l’operazione di sgombero dell’Asilo (occupazione anarchica a Torino, ndr) si parla di associazione sovversiva. Le Fai-Fri sono una struttura che spara e mette bombe. Sono i più pericolosi”, aveva sottolineato il pm Roberto Sparagna, durante la requisitoria finale, prima delle richieste di condanna per gli anarchici imputati.

Nel luglio del 2022, le condanne emesse verso tre anarchici della cellula torinese sono diventate definitive, mentre la Cassazione ha rinviato ai giudici di un’altra sezione d’appello il calcolo della pena inflitta ad Anna Beniamino e Alfredo Cospito, dopo la riqualificazione del reato, ritenendo l’attentato all’ex scuola carabinieri di Fossano non “comune” ma di “natura politica” e, quindi, punibile con l’ergastolo. Come le “consorterie di ispirazione jihadista su scala internazionale”, i giudici di secondo grado avevano così descritto la cellula anarchica di Torino, il cui leader era Cospito, motivando che le pubblicazioni anarchiche hanno guidato la violenza sovversiva, alimentando la partecipazione, rafforzando il desiderio di partecipare a un movimento che si identifica nel terrorismo.

Condannato, quindi, per i reati di associazione con finalità terroristiche, attentati eversivi, strage e istigazione a delinquere, tramite la rivista anarchica “Il Vetriolo”, Alfredo Cospito continuava a coordinare la rete anarchica dal carcere. Per questo motivo e perché “capo e organizzatore di un’associazione con finalità terroristiche”, il leader anarchico è stato posto in regime di reclusione 41bis nel carcere di massima sicurezza di Bancali in Sardegna. Il prossimo 7 marzo, la Cassazione dovrà esprimersi sul ricorso presentato dal difensore di Cospito in merito alla decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma riguardante il 41bis.

Intellettuali ed esponenti della sinistra chiedono clemenza per Cospito

Sembra di essere tornati agli anni ’70, quando un esercito di intellettuali chiedevano clemenza per i terroristi rossi condannati. Una quarantina di giuristi e intellettuali, tra i quali l’ex presidente della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick, Moni Ovadia, Tomaso Montanari, Massimo Cacciari, padre Alex Zanotelli, don Luigi Ciotti e l’ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo, hanno chiesto al ministro della Giustizia la revoca del 41bis come “gesto di umanità e coraggio”, tramite una lettera aperta. Dall’ottobre scorso, Cospito è in sciopero della fame. “La gravità dei fatti commessi non scompare né si attenua, ma deve passare in secondo piano (…) L’urgenza è quella di salvare una vita e di non rendersi corresponsabili, anche con il silenzio, di una morte evitabile. Il tempo sta per scadere”, si legge nella lettera. È nato pure un comitato contro il 41bis a cui è sottoposto Cospito: tra i sostenitori Zerocalcare, Elio Germano, Ascanio Celestini, i gruppi musicali 99 Posse e Assalti frontali, e l’ex senatore Luigi Manconi. Addirittura, quest’ultimo, all’epoca militante di Lotta Continua, ha chiesto a Bergoglio di intervenire in favore di Alfredo Cospito.

Le violenze degli anarchici infiammano Italia ed Europa

Agli appelli di intellettuali, giuristi e personaggi del mondo dello spettacolo, si uniscono le violente proteste in piazza degli anarchici, gli attentati terroristici contro le sedi diplomatiche italiane ad Atene, Barcellona e Berlino, i ripetitori bruciati, i proiettili inviati al quotidiano Il Tirreno e le molotov contro il commissariato Prenestino, a Roma.

Nel frattempo, anche il Partito dei Carc (comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo) si fa avanti per chiedere clemenza per Cospito e per i terroristi delle nuove Brigate Rosse, promuovendo la rivolta popolare: “Tutte le iniziative e le azioni di protesta e denuncia contro l’accanimento verso Alfredo Cospito sono giuste, come tutte le manifestazioni contro il 41bis comminato a Nadia Desdemona Lioce, Marco Mezzasalma e Roberto Morandi”.

Il 7 maggio del 2022, due giorni dopo la notizia del 41bis ad Alfredo Cospito, il sito Rivoluzione Anarchica pubblicò una lettera nella quale si chiamava alla “solidarietà anarchica”: “Occorre una mobilitazione internazionale efficace, che faccia pagare allo Stato italiano il prezzo di questa ennesima scelta. In altre parole, il precedente non deve passare. La lotta rivoluzionaria, però, è sempre un passo avanti rispetto all’ambiguità del diritto e porta con sé chiarezza”. Nella lettera, viene evidenziato anche il motivo del 41bis a Cospito, ovvero il leader degli anarchici continuava a coordinare la sua rete dal carcere: “Il fatto che non si sia riusciti ad isolare Alfredo e che non si sia potuto zittirne il contributo rivoluzionario è stata una spina nel fianco per gli inquirenti. Ciò ha portato negli ultimi anni ad ulteriori misure restrittive nei suoi confronti”.

La sottovalutazione del terrorismo di matrice anarchica

“Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore de Il Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia”, si legge nella nota di Palazzo Chigi pubblicata il 29 gennaio. Il governo è alla prima prova in merito alle azioni terroristiche. Vedremo come lo Stato reagirà alla strategia del terrore degli anarchici, minaccia sottostimata per troppo tempo. Da anni, l’intelligence italiana evidenzia che gli anarchici sono il maggior pericolo terroristico per la sicurezza nazionale in Italia, anche per i loro legami con le cellule greche, spagnole e sudamericane. Questo allarme è stato spesso sottovalutato. La Federazione anarchica informale è accusata di aver compiuto circa 60 attentati eversivi in ​​quasi 20 anni di attività, con lo scopo dichiarato di provocare la “distruzione dello Stato e del capitale” prendendo di mira le strutture di “dominio”.

Francesca Totolo

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Incredibile, la sinistra italiana "difende" il terrorista "bombarolo" Cospito: "Serve clemenza", senza vergogna - Rassegne Italia 30 Gennaio 2023 - 10:37

[…] Continua a leggere su Il Primato Nazionale  Precedente […]

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Primula Nera 30 Gennaio 2023 - 10:47

Credo che, in questo caso, il 41 bis sia esagerato (non sono contrario ad esso,ma dovrebbe essere applicato solo nei casi di mafia). Temo altresi che le proteste violente e le minacce possano portare ad un irrigidimento delle posizioni, per non dare l’impressione di uno Stato che si faccia intimidire. Sbagliato credere che la galassia anarchica sia composta esclusivamente da violenti, ne ho conosciuto di pacifici e ragionevoli(seppur fermi nelle proprie idee) ; certo ovviamente non è il caso in questione…
Spero comunque che si arrivi alla revoca del 41 bis per Cospito ; sarebbe una scelta coraggiosa e giusta.

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Milano, molotov contro auto delle polizia locale. Si sospetta matrice anarchica 30 Gennaio 2023 - 3:36

[…] Il solito coro della sinistra chiede clemenza per Alfredo Cospito: vi… […]

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