Roma 15 gen ā Si susseguono in questi giorni sui principali media nazionali nuove rivelazioni sui retroscena del discusso āMetodo Staminaā realizzato, il cui marchio ĆØ stato registrato e tutelato sotto tutti gli aspetti dei diritti commerciali, dal dottor Vannoni.
Giorni fa, la rivista Nature ha espresso āseri e profondi dubbi e preoccupazioni sulla sicurezza e sull’efficacia del metodoā. Inoltre il primo Comitato scientifico istituto dal ministero della Salute per effettuare una preliminare valutazione del metodo Stamina ha rilevato, sempre secondo il quotidiano, āserie imperfezioni e omissioni nel protocolloā evidenziando anche āun’apparente ignoranza della biologia delle cellule staminaliā. Nel rapporto del Comitato si legge che, allāinterno del protocollo,Ā non ĆØ contemplato alcun metodo per ottenere neuroni dal differenziamento delle cellule staminali oltre che, per aggravare ulteriormente la situazione, ā un metodo per lo screening di patogeni come prioni o virus’ā. Durante i test eseguiti ĆØ stata anche evidenziata una percentuale di cellule tossiche.
Il Comitato ha anche evidenziato che Il protocollo ricevuto dalla Fondazione Stamina ĆØ diverso da quello in uso negli Spedali Civili di Brescia. Solo il secondo infatti contiene il metodo per differenziare le cellule ed ottenere i neuroni. Secondo quanto riferito da Nature, inoltre, ”ogni membro del Comitato aveva ricevuto da Stamina una copia individualizzata del metodo in modo da rendere più facile identificare eventuali fughe di notizie” ed ĆØ stato costretto a firmare un accordi di confidenzialitĆ ritenuto quantomeno āinusualeā.
Alla bagarre si aggiunge anche il problema delle raccomandazioni. In un servizio andato in onda ieri sera su Presadiretta, Marino Andolina, vice presidente di Stamina Foundation, Ā ha dichiarato cheāun dirigente della Regione Lombardia aveva un problema, una malattia neurologica progressiva. Ha pensato che potevamo curarlo e ha favorito l’ingresso del nostro metodo negli Spedali di Brescia. Anche i dirigenti locali avevano qualche fratello, cognato o marito da curare, col morbo di Parkinsonā. Il papĆ di Nicole De Matteis, affetta da tetraparesi spastica, ha invece affermato che āIn tutto, il trattamento Stamina ci ĆØ costato 50mila euro, dobbiamo ancora finire di pagare e mia figlia ĆØ ancora sulla carrozzellaā. “Dopo la prima infusione a Trieste fatta dal dottor Andolina senza anestesia la bambina ha cominciato a vomitare al punto che l’abbiamo dovuta portare in ospedale a Torino” a quel punto, pare su indicazioni di Vannoni, i genitori hanno omesso il ricorso alla cura ai medici per evitare unāinterruzione del metodo.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha affermato durante lāintervista che”se fosse vero che Vannoni e i suoi ci hanno dato un protocollo diverso da quello utilizzato a Brescia ci sarebbero gli elementi per una truffa allo Stato. Sarebbe un atto gravissimo che tradisce il Parlamento. Ć più che grave, ĆØ inaccettabile. Ć una presa in giro nei confronti di tutto il popolo italiano contro la quale ci rivarremo sicuramente”. Presa di posizione quantomeno tardiva, quella della Politica, che ha di fatto permesso lāaccesso ad una terapia sperimentale in funzione dellāimpatto mediatico e degli esiti di un tribunale piuttosto che sulla sicurezza e validitĆ di un metodo.
Ad aggravare questo silenzio vi ĆØ lāapprovazione allāavvio della sperimentazione clinica, in data 15 maggio 2013, da parte della Commissione affari sociali e lo stanziamento di 3 milioni di euro da parte del Parlamento in data 23 maggio, ben prima della visione di tutta la documentazione atta allāelaborazione dei test e del consueto iter di verifica. La consegna ĆØ stata infatti più volte rinviata su richiesta Vannoni stesso fino a quando la rivista Nature non ha sollevato il polverone.
Cesare Dragandana