Roma, 26 mag — Il monologo di Chiara Francini a CartaBianca ha spopolato nella bolla destrorsa, per definizione orfana e affamata di numi tutelari pret-a-porter del mondo dello spettacolo a cui mettere il cappello di appartenenza ideologica. Alla trasmissione condotta da Bianca Berlinguer l’attrice e scrittrice si è espressa, anche alla presenza di un divertito Vittorio Sgarbi, contro la casta dei radical chic, sempre meno radical e ormai da eoni disinteressati alle istanze operaie.
Francini contro i radical chic
Chiara Francini legge un estratto del suo quinto romanzo, Forte e chiara (Rizzoli), in cui si occupa della categoria a cui appartiene la neo eletta segretaria del Partito democratico, Elly Schlein: «I sinistri sono delle persone nate ricche, borghesi, che vorrebbero essere poveri per sembrare intelligenti. Ai sinistri non interessa nulla di Berlinguer, dei diritti, del teatro, delle minoranze, della cultura, a loro interessa solo apparire di sinistra e quindi dalla parte del giusto perché nulla ti arricchisce più della povertà. I sinistri sono come quelli che sputano in aria e ti vogliono spiegare che piove. Sono così ossessionati dall’apparire pauperistici che pur abitando in palazzetti con dei Botero attaccati a i muri spesso dormono nelle dependance della servitù…».
Bianca Berlinguer esterrefatta, Vittorio Sgarbi ridacchia sotto i baffi, ma insomma, si poteva fare qualcosina di meglio. Un’analisi non troppo lucida, tagliata un po’ con la motosega, che procede per luoghi comuni raffazzonati e cuciti alla bell’e meglio, ma che sicuramente avrà accontentato i palati non troppo raffinati degli «orfani di influencer destrorsi» all’ascolto del programma Rai.
2 comments
Azz, la vera notizia è che la Francini sa pure scrivere (o farsi scrivere) romanzi.
Conosco ebrei infastiditi oltremodo dagli ebreizzati, copioni laici, ateo guidati. Senza tanti giri di parole da avanspettacolo pagato ancora da tutti noi !