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Tenta di stuprare una giovane, in manette tunisino già arrestato (e rilasciato) per lo stesso crimine

by Cristina Gauri
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camerunense

Venezia, 23 set – Ancora stupri commessi da immigrati. Questa volta ci troviamo a Venezia, dove uno straniero di origini tunisine, precedentemente arrestato e poi scarcerato per una violenza sessuale, ha tentato di violentare una giovane. L’uomo, 30 anni e senza fissa dimora, è stato nuovamente tratto in arresto dai carabinieri della città lagunare.

Come detto il tunisino era già finito in manette per un’altra violenza nei confronti di una donna 40enne che aveva anche picchiato con estrema violenza. Il crimine si era consumato nell’abitazione di lei, dove l’immigrato l’aveva costretta con la forza ad avere un rapporto sessuale, impedendole di fuggire e picchiandola. Dopo una notte da film horror trascorsa in balia del suo aguzzino, il mattino seguente la vittima era riuscita a scappare e a rifugiarsi in un bar, dove aveva chiesto aiuto. Lì era stata soccorsa e trasportata in ospedale per le cure del caso. Lo stupratore era stato arrestato e poi rilasciato. 

L’ultima violenza risale invece al primo agosto, ma i media locali riportano il fatto solo oggi. La vittima si trovava nella zona di Rialto per comprare le sigarette con l’intenzione di passare la serata nei locali del centro storico veneziano. Il tunisino l’aveva avvicinata con una scusa per poi bloccarla al muro e palpeggiarla, con l’intenzione di violentarla. La ragazza era però riuscita a divincolarsi e darsela a gambe, per poi chiamare il 112.  Intervenuti sul posto e dopo avere raccolto la testimonianza della giovane, sulla base degli elementi raccolti e visionando oltre 300 ore di filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona, le forze dell’ordine sono riuscite a identificare l’uomo, che è stato in seguito riconosciuto dalla vittima. Per il tunisino si sono riaperte le porte del carcere. La speranza è che ora vi resti.

Cristina Gauri

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1 commento

Filippo 23 Settembre 2020 - 8:50

Dubito che vi resti, le carceri scoppiano e probabilmente vi è un accordo fra le autorità dirigenziali dei carceri, le istituzioni e la magistratura affinché la “piccola” (si fa per dire) criminalità legata all’immigrazione di massa venga tenuta fuori dalle carceri nonostante la reiterazione dei reati da parte di stessi elementi.
Evidentemente preferiscono che si stupri, si violenti e aggredisca piuttosto di creare ulteriori tensioni nei penitenziari!

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