Genova, 26 lug – Un regolamento di conti tra albanesi per motivi legati a traffici illeciti aveva portato due giorni fa all’uccisione a coltellate di un 26enne. I fatti si erano svolti nella zona del Gazometro a Roma, quartiere Garbatella. La vittima aveva avuto una lite in un ristorante con alcuni connazionali, i quali lo avevano atteso all’uscita per aggredirlo accoltellandolo alle spalle. Gli aggressori si erano poi dati alla fuga lasciando a terra il ferito in una pozza di sangue. Trasportato immediatamente in ospedale con un’ambulanza chiamata dai passanti che avevano assistito terrorizzate alla scena, il 26enne albanese, soggetto noto alle forze dell’ordine, è deceduto nella notte al termine di una complicata operazione chirurgica durata sei ore.
Caccia al branco di albanesi dal Lazio alla Liguria
Grazie ai numerosi testimoni che avevano assistito all’aggressione, che si è svolta in pieno giorno alle 13:30 circa, uniti alle immagini delle telecamere presenti sul posto, è stato possibile ricostruire la dinamica dell’accaduto e rintracciare il domicilio dei tre albanesi autori dell’aggressione mortale. Da lì parte la ricerca dei fuggitivi, due dei quali vengono rintracciati e bloccati presso la stazione ferroviaria di Orte mentre tentano di prendere il treno per Ancona, da dove presumibilmente avrebbero cercato di imbarcarsi per raggiungere il loro paese d’origine. Entrambi i fermati una volta in Questura decidono di rendere dichiarazioni spontanee nelle quali spiegano la loro versione dei fatti, che collima con la ricostruzione degli inquirenti, secondo la quale a sferrare la coltellata fatale sarebbe stato il loro amico ancora in fuga. I due vengono così denunciati per rissa aggravata mentre proseguono le ricerche del sospetto omicida con controlli presso autostrade, stazioni, porti e aeroporti in modo da impedirne la fuga all’estero. Probabilmente sentendosi ormai braccato, il ricercato decide di costituirsi presso la caserma dei Carabinieri di Genova, dove viene identificato come A.G. nato in Albania nel 2002 e residente in Italia con regolare permesso di soggiorno.
Lorenzo Berti