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4 novembre social: i monumenti ai caduti raccontati su Instagram

by Ettore Maltempo
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Roma, 4 nov – ll ricordo del soldati caduti nella Grande guerra vive anche nei monumenti ai caduti, e quei monumenti ora vivono anche sui social e in particolare su Instagram. Il 4 novembre infatti non è solo l’anniversario della Vittoria italiana nella Prima guerra mondiale, ma anche il giorno del ricordo dei soldati che quella Vittoria la costruirono giorno dopo giorno, metro dopo metro, trincea dopo trincea. Sono tante, anche se troppo poche, le corone di alloro che in questi giorni verranno appoggiate a ridosso dei monumenti che che ricordano quel sacrificio. Un tappeto che coprirà tutta Italia: non c’è regione infatti che non abbia i suoi parchi, i suoi altari, le sue statue, i suoi obelischi dedicati ai cittadini caduti per la Patria.

Il ricordo però corre anche sui social. L’hashtag Instagram #monumentoaicaduti riguarda quasi 14mila post che ritraggono monumenti ai caduti. Seguendolo è possibile attraversare una galleria di immagini che raccontano le celebrazioni di questo 4 novembre con foto che diremo di cronaca, oppure attraverso immagini artistiche ed evocative, o ancora attraverso documenti fotografici a carattere scientifico e storico. I monumenti ai caduti si trovano così traslati sul piano virtuale, diventando fruibili al pubblico di Instagram.

Foto per documentare, foto per condividere

Un account con questa ultima accezione è quello del progetto nazionale “Pietre della Memoria”, promosso dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, che consiste nel censire e pubblicare non solo su Instagram dati e foto di lapidi e monumenti ai caduti della prima e seconda guerra mondiale. Coloro che si vogliono cimentare possono aiutare il progetto schedando, seguendone i crismi, i monumenti.

Il profilo Instagram “Monumenti ai Caduti Italiani” è quello più frequentato in termini di follower. “In ogni paese d’Italia, dallo Stelvio al Mare, un monumento ai caduti ricorda il sacrificio dei nostri avi nella Grande Guerra”, si legge nella didascalia. I curatori pubblicano sia foto proprie che contributi dei follower, creando una ridda immagini di monumenti sparsi per lo Stivale.

Anche “Monumenti_Ai_Caduti” utilizza foto sai dei curatori che dei follower, applicando però un filtro unico che dona uniformità. La didascalia della pagina, è tratta dall’iscrizione del momumento ai caduti di Ronciglione: “Più perenne del bronzo sacro, nei secoli alla memoria dei prodi ed alla grandezza d’Italia”.

L’omaggio profondo al Milite Ignoto

Quasi omonimo il profilo “Monumenti ai Caduti”, che raccoglie una foto per ogni monumento ai caduti della Grande Guerra che i curatori incontrano. Le foto, curate e intervallate da grafiche con tre stelle tricolore, riportano il luogo dello scatto e, in alcuni casi, una breve descrizione del monumento.

Tuttavia in questo mese si segnala per post di approfondimento sulla storia del Milite Ignoto (in modo più adatto di quanto fatto a livello istituzionale). Con oltre trenta post viene raccontato in modo esaustivo e intenso il percorso della salma, dalla nascita del concetto di “Ignoto Militi” alla ricerca dei soldati sconosciuti fra cui scegliere il corpo che avrebbe dovuto rappresentare lo spirito di ogni italiano caduto senza piastrino.

Memoria e pathos

Profilo nato da poco è invece quello di “progetto memento”, il più coerente dal punto di vista formale. Le foto sono rigorosamente in bianco e nero, i monumenti sono fotografati con taglio personale ed artistico, aumentando il pathos dell’immagine. Ogni monumento poi è corredato da una scheda che indica luogo, anno, autore, materiale ed iscrizione, oltre a una descrizione del monumento sia in italiano che in inglese.  Nelle storie scorrono poi aneddoti sui singoli monumenti.

Incrocia ancora su Instagram la tematica dei monumenti ai caduti e lo stile artistico anche il profilo “Monumenti a memoria e lavoro“. Qui le foto sono a colori, ma il taglio comunque personale e ricercato. I soggetti sono principalmente, ma unicamente, i monumenti ai caduti della Prima guerra mondiale.

Ettore Maltempo

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