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La balla del «fascismo eterno» e la sinistra poliziesca

by Francesco Borgonovo
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fascismo

Il fascismo è da sempre – per lo meno dalla fine della Seconda guerra mondiale – l’estremo rifugio della sinistra. Polverizzata, in crisi d’identità e in emorragia di consensi, l’unico pseudo-valore che rimedia come collante è appunto quello dell’antifascismo (in assenza di fascismo).

Questo estratto del libro Fascismo infinito è stato pubblicato sul Primato Nazionale di febbraio 2023

Tirare in ballo manganelli e scarponi chiodati serve, da un lato, a compattare i ranghi. Dall’altro, consente di demonizzare il nemico politico. Poiché, al di là di qualsiasi elaborazione storica e politica, il fascismo è presentato come «il male assoluto», il «fascista» non può che essere un emissario del diavolo.

Il nemico assoluto

Di solito funziona così: l’esponente progressista di turno, infastidito da un movimento politico identitario o «populista», sostiene che esso sia «fascista». Per applicare tale categoria, però, è costretto ad allargare a dismisura la definizione di fascismo svuotandola di senso.

Facciamo un esempio pratico. Andrea Orlando, esponente del Pd, ministro della Giustizia tra il 2014 e il 2018, in un’intervista a Repubblica si dilettò a prendere di petto la scottante questione della lotta al fascismo dichiarando che molti gruppi neofascisti (si riferiva a movimenti come CasaPound o Forza Nuova) «dissimulano». Essi «formalmente non vogliono ricostituire il Partito fascista, ma nella pratica portano avanti messaggi e ideologie che riconducono al fascismo». Chiaro il concetto? Il tale movimento politico non si definisce «fascista» e non punta a ricostruire il partito fascista storico. Come faccio, allora, a colpirlo e, magari, a scioglierlo? Semplice: allargo la definizione di fascismo. Dico che, esplicitamente, quel particolare movimento non è fascista, ma solo perché «dissimula».

Discorsi surreali come questo rendono bene l’idea della confusione ideologica che regna nel mondo progressista. Ci sarebbe da riderne, se non si trattasse di una questione serissima, che riguarda processi, condanne e limitazioni della libertà. Perché allargare il concetto di fascismo serve a questo: a punire chi non si piega e chi non si adegua. A esercitare un controllo sempre più pervasivo. A tappare la bocca a chi non è gradito.

Ecco spiegato l’attuale proliferare di «fascisti». Fascista è ovviamente l’estrema destra. Fascista è Matteo Salvini, ma pure Donald Trump e a tratti anche Beppe Grillo. Germi di fascismo si riscontrano persino in Harvey Weinstein, il produttore televisivo condannato per aver molestato varie attrici. Perché il «fascista» è il nemico per eccellenza, un concentrato di negatività: egli è xenofobo, razzista, antidemocratico, sessista… Nonostante sia così orribile e cattivo, tuttavia, è sempre capace di manipolare le menti semplici, di far presa sui cittadini ignoranti e limitati. Insomma: è sempre lì lì per riprendere il potere.

I deliri echiani sull’Ur-fascismo

La teoria dell’onda nera in agguato – con tutti i paradossi che la compongono – non è certo invenzione di oggi. Sappiamo con esattezza quando è venuta al mondo. Per la precisione, il 25 aprile 1995. Quel giorno, alla Columbia University di New York, Umberto Eco pronunciò un discorso intitolato Il fascismo eterno, che fu poi pubblicato il mese successivo sulla New York Review of Books. Che cosa c’è scritto, esattamente, nel libriccino di Eco? Spieghiamo. Il professore cerca di disegnare una sorta di «identikit del fascista». Egli spiega che «il termine “fascismo” si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista». Già questa è un’affermazione piuttosto perentoria su cui si possono sollevare vari dubbi. Il seguito, però, è anche peggiore.

Eco scrive: «Ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l’Ur-fascismo, o il Fascismo eterno. Tali caratteristiche non possono venire irreggimentate in un sistema; molte si contraddicono reciprocamente, e sono tipiche di altre forme di dispotismo o di fanatismo». In buona sostanza, il professorone fornisce la sua lista di caratteristiche del fascista. Certo, alcune si contraddicono tra di loro, ma chi se ne frega. L’importante è allargare il più possibile lo spettro, dire che il nemico si annida ovunque. Basta infatti che una sola di tali caratteristiche sia presente «per far coagulare una nebulosa fascista». Ah, la «nebulosa fascista», che meraviglia. Vi rientrano, per esempio, tutti i movimenti che adottino il…

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Aeronautica militare, compie 100 anni la forza armata nazionale (nonostante la cancel culture) - 26 Marzo 2023 - 12:30

[…] persino a celebrare il centesimo anno di vita dell’Aeronautica senza citare mai, minimamente il Fascismo. La Regia Aeronautica, infatti, fu una delle prime creature del movimento littorio appena […]

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