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La cancel culture rimuove anche il re dei fumetti: “Frank Miller islamofobo”

by Carlomanno Adinolfi
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Frank Miller, fumettista

Roma, 30 lug – Tutti gli appassionati di fumetto conoscono Frank Miller. È semplicemente uno dei due autori, l’altro è Alan Moore, che si contendono la palma di scrittore di comics più influente della storia. Il suo capolavoro The Dark Knight Returns del 1986 è costantemente in lotta con Watchmen per il primo posto nella classifica del graphic novel più bello della storia del fumetto. Oltre ad aver cambiato e influenzato per sempre l’immaginario batmaniano (da Tim Burton a Nolan a Snyder, non c’è nessun regista che abbia lavorato sull’uomo pipistrello che non abbia preso i lavori di Miller come Bibbia) e supereroistico in generale è stato anche l’autore di 300 da cui è stato tratto il bellissimo film del 2007 e della saga di Sin City che fa ancora scuola come archetipo del noir contemporaneo.

La campagna contro Frank Miller

Insomma, nel campo del fumetto è più o meno quello che è stato Pelé nel calcio (Maradona è sicuramente Alan Moore, se non altro per le sue tendenze acido-psichedeliche e la sua vita fuori dagli schemi). La sua presenza in una convention internazionale di fumetto dovrebbe quindi essere accolta come una specie di evento unico, una sorta di manifestazione divina in mezzo alla folla adorante, un’occasione unica nella vita. E così più o meno i fan avevano accolto la notizia che Frank Miller sarebbe stato presente a Thought Bubble Comic Art Festival, il più importante evento inglese di fumetto che si terrà il 13 e 14 novembre nello Yorkshire. Peccato che, come direbbe Zerocalcare, la cancel culture non esiste. Cosa c’entra, direte voi? C’entra perché l’organizzazione del Thought Bubble è stata vittima di una campagna di shit-storm portata avanti da un gruppo di utenti Twitter e soprattutto dalle minacce della sceneggiatrice di cartoons Zainab Akhtar (chi, chiederete voi? Ecco, appunto…) di non presentarsi al festival, il tutto per il fatto che Frank Miller nel 2011 avrebbe scritto Holy Terror.

Un fumetto definito “islamofobo” da alcuni critici, in cui Miller immagina un vigilante molto simile a Batman (in realtà la storia era nata proprio per l’uomo pipistrello ma la DC Comics non diede l’ok) che si trova a combattere il fondamentalismo islamico all’indomani dell’11 settembre. Miller aveva in mente la storia da anni, dopo aver perso molti amici nell’attacco alle Twin Towers, ed effettivamente il fumetto (che di certo non è nel novero dei suoi migliori lavori, va detto) è carico di risentimento e voglia di vendetta verso il terrorismo ma anche verso un occidente decaduto che lo permette. Ma se da una parte Holy Terror semplifica un po’ troppo la lotta al terrorismo, di certo definire “islamofobo” tout court un lavoro del genere è altrettanto semplicistico e soprattutto molto ignorante. Lo stesso Miller, nel 2018 a The Guardian, aveva affermato: “Le cose che scrivo rappresentano sempre quello che sto passando. Ogni volta che guardo uno dei miei lavori posso sentire qual era il mio stato d’animo e ricordo con chi ero in quel momento. Quando guardo Holy Terror, cosa che non faccio molto spesso, posso davvero sentire la rabbia uscire dalle pagine. Ci sono punti in cui è assetato di sangue oltre ogni immaginazione… Non voglio tornare indietro e iniziare a cancellare i libri che ho fatto. Non voglio cancellare capitoli della mia biografia. Ma non sarei capace di rifare quel libro”.

Così la cancel culture rimuove il grande fumettista

Non voglio iniziare a cancellare i libri che ho fatto… peccato che la cancel culture, che non esiste come dice Zerocalcare, voglia proprio questo. Ed ecco quindi che per una campagna Twitter portata avanti da una minoranza e dalle minacce di una autrice di quarto piano che si sono sentiti “offesi” da un singolo lavoro di Frank Miller, gli organizzatori di Thought Bubble non solo hanno annullato l’invito al grande maestro del fumetto ma si sono sentiti in dovere anche di chiedere scusa. “Vi abbiamo deluso, e nel nostro impegno a mantenere Thought Bubble come uno spazio sicuro per tutti, siamo venuti meno. […] Se qualche individuo, gruppo o comunità si sente a disagio o escluso dal nostro spettacolo, allora abbiamo fallito. Sappiamo che molti di voi sono delusi da noi, e si aspettavano un commento su questo prima d’ora. Ci scusiamo per il nostro silenzio mentre abbiamo cercato di risolvere la cosa. Frank Miller non parteciperà a Thought Bubble”. Questa la delirante nota dell’organizzazione.

Ergo: per un singolo lavoro di dieci anni fa, tra l’altro minore e con cui lo stesso autore ha un rapporto controverso, uno dei più grandi se non il più grande scrittore di comics viene allontanato da una convention di comics e trattato come una specie di lebbroso per cui si sente il dovere di chiedere scusa per averlo anche solo nominato, il tutto perché una scrittrice semi sconosciuta e un gruppetto di utenti social si sente “discriminato”.
Una storia che da sola riassume esattamente il mondo a cui stiamo andando incontro. Ma tranquilli, la cancel culture non esiste.

Carlomanno Adinolfi

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6 comments

La cancel culture rimuove anche il re dei fumetti: “Frank Miller islamofobo” 30 Luglio 2021 - 12:24

[…] La cancel culture rimuove anche il re dei fumetti: “Frank Miller islamofobo” proviene da Il Primato […]

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chiamamijena 30 Luglio 2021 - 5:30

La colpa non è di una sceneggiatrice cretina, ma di chi la asseconda. Il posto giusto per i dementi è l’ospedale psichiatrico, non i festival.

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Primula nera 30 Luglio 2021 - 9:18

Più che altro è Zeroca(l)care che non esiste, perlomeno dal punto di vista artistico….

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Yusuf Ziliotto 18 Agosto 2021 - 5:14

BASTARDI PARASSITI E FREAKS NEO-PURITANI SJW E SCHIFOSA FALLIMENTARE ESSERE (non “donna”) SENZA TALENTO GELOSA E INVIDIOSA (è stata questa principalmente la ragione del suo delirio, l’arrampicatrice ipocrita e disgustosa), ANTI-OCCIDENTE E PRO-TERRORISTI (tra l’altro è pure razzista e misandrista, l’ipocrita di merda)! A MORTE IL PENSIERO UNICO POLITICAMENTE CORRETTO E GLOBALISTA, E A MORTE LA CANCEL CULTURE, TRANNE PER CHI L’HA INVENTATA E SE N’È FATTO SEGUACE E FAUTORE COME RELIGIONE! P. S. CANCEL ZEROCALCARE E ZAINACACCHIOCOMESICHIAMA!

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Clara (@Clara2004_2005) 18 Agosto 2021 - 6:21

BASTARDI PARASSITI E FREAKS NEO-PURITANI SJW E SCHIFOSA FALLIMENTARE ESSERE (non “donna”) SENZA TALENTO GELOSA E INVIDIOSA (è stata questa principalmente la ragione del suo delirio, l’arrampicatrice ipocrita e disgustosa), ANTI-OCCIDENTE E PRO-TERRORISTI (tra l’altro è pure razzista e misandrista, l’ipocrita di merda)! A MORTE IL PENSIERO UNICO POLITICAMENTE CORRETTO E GLOBALISTA, E A MORTE LA CANCEL CULTURE, TRANNE PER CHI L’HA INVENTATA E SE N’È FATTO SEGUACE E FAUTORE COME RELIGIONE! P. S. CANCEL ZEROCALCARE E ZAINACACCHIOCOMESICHIAMA!

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«I supereroi sono precursori del fas***mo», così Alan Moore dice addio ai fumetti - 11 Ottobre 2022 - 3:32

[…] incontrastato è senza ombra di dubbio Watchmen, che, insieme a Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, è stato capace intorno agli anni ’80 di dare una sferzata al genere supereroistico, […]

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