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Catcalling: l’ultima battaglia femminista di cui facevamo volentieri a meno

by Lorenzo Zuppini
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Catcalling

Roma, 3 apr – Le battute da bar siano attualmente congelate, dato che i bar sono e rimarranno chiusi. L’Italia culturalmente superiore e socialmente impegnata si sta dando allora un gran da fare con la questione del “catcalling“, ossia gli apprezzamenti verbali fatti da un uomo ad una donna. La materia risulta sfuggente, data la fumosità delle condotte che il fronte femminista vuole incriminare. È stata Aurora Ramazzotti ad avviare la polemica su Instagram, accusando genericamente gli uomini di guardare e apprezzare in maniera sbagliata una donna che si toglie la felpa mentre fa jogging. Sia guardandola e sia rivolgendole un complimento.

Fare del “catcalling” un reato? Il dirittto “fai da te” delle femministe

Il centro della preoccupazione della Ramazzotti e delle femministe inviperite che la seguono, è la dignità della donna che verrebbe svilita dai commenti degli estranei. I quali la ridurrebbero a mero oggetto del desiderio. Difatti queste condotte non rientrerebbero nella galassia delle molestie, articolo 660 del codice penale, o dello stalking, articolo 612 bis del medesimo codice. A detta delle promotrici, dovrebbero configurare un reato tutto nuovo che comporterebbe di conseguenze sanzioni nuove.

Leggi anche – Valentina Nappi: “Dire che il catcalling è molestia sessuale è un’offesa per chi è stato molestato”

Gran belle parole. Se non che, quando si partoriscono idee di questo genere, agitando lo spettro della violenza sessuale, ci si dovrebbe chiedere prima di tutto quali sarebbero i confini oggettivi della fattispecie in discussione. In poche parole, chiarire quali ulteriori comportamenti finirebbero sanzionati da questo nuovo reato. E in che modo il legislatore potrebbe spiegare chiaramente, attraverso il testo normativo, cosa intenda esattamente sanzionare. Altrimenti il rischio è quello di una denuncia perpetua di qualsiasi atteggiamento tenuto nei confronti di una donna, finanche un’occhiata che le superi gli alluci dei piedi. D’altronde lo sguardo di mezzo secondo alla scollatura di una signora non significa ridurre quella persona a mero oggetto del desiderio?

Non esiste nessuna, tra le promotrici talebane di questo abominio, in grado di delirare concretamente questa supposta fattispecie di reato. Esse si limitano infatti a sbandierare il loro diritto a non esser disturbate e ad essere rispettate, e ci mancherebbe il contrario. Altra cosa però è la sistematica e ossessiva criminalizzazione del sesso maschile ritenuto all’origine delle sfortune femminili. Sembra che si debba espiare la colpa di non provare i dolori da ciclo mestruale.

Demagogia manettara

Il dato delle violenze e delle violenze sessuali perpetrate dagli uomini contro le donne viene sbandierato come motivo per una sempre maggior restrittiva legislazione contro qualsiasi tipo di atteggiamento che possa anche solo insospettire una donna. Dunque uno sguardo può esser violenza, questo è il mantra che ci viene propinato anche nel caso del catcalling. Invero, va fatto un ragionamento cinico ma essenziale: il dato delle violenze contro le donne è inevitabile poiché in una società che non sia dittatoriale non è possibile estirpare interamente il crimine, anche quello più odioso, anche le violenze sessuali più raccapriccianti. L’alternativa è il modello Corea del Nord, dove siamo certi che le violenze contro le donne siano senz’altro inferiori.

L’aspetto della convivenza con un tasso inestinguibile di criminalità è essenziale poiché altrimenti sfociamo nella demagogia manettara, come nel caso del catcalling. Il femminismo privo di senso vorrebbe un’intromissione sempre più capillare del governo nelle nostre vite, attraverso il quale esso passerebbe al setaccio ogni singola frase rivolta ad una donna. Aurora Ramazzotti probabilmente riflette sulla portata negativa delle sue proposte. Verrebbe messa in discussione non tanto la libertà di espressione quanto addirittura il rapporto tra persone, le quali, i maschi nello specifico, preferirebbero isolarsi rispetto a rischiare di dire la parola sbagliata.

La realtà è più complicata di Instagram

Nessuna delle paladine delle donne si è chiesta, a proposito di libertà, se e quanto siano libere le donne che decidono di fare le mamme e alle quali il governo destina un assegno irrisorio per i figli. La loro decisione di esser madri non merita l’intervento dei battaglioni rosa? Oppure, tanto per dare altri spunti, la Ramazzotti potrebbe recarsi in tenuta da jogging in una delle tante moschee che affollano l’Italia per chiedere ai fedeli presenti cosa pensino non tanto della sua libertà di indossare leggings, piuttosto del rapporto che dev’esserci tra uomo e donna nella società che loro sognano.

Non si tratta di benaltrismo, si tratta di realtà e di fatti: loro fanno figli e aumentano di numero, noi scompariamo. E con il loro modello culturale conviviamo e conviveremo, temiamo, sempre di più. Così scoprirebbe che la realtà è più complicata di quella che vede dal suo profilo Instagram.

Lorenzo Zuppini

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5 comments

Fabio Crociato 4 Aprile 2021 - 7:21

A conferma del grottesco che si evidenzia in certe semplificazioni è da rilevare che tra le stesse donne ci sono risposte molto diverse a quelle che sono comunque avances… Talune, dopo “chiarimenti” reciproci, arrivano pure a d…..a. Il Tramonto Ramazzotti cominci con il dirci chi vuol rappresentare e poi ne riparliamo…

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jenablindata 4 Aprile 2021 - 2:37

siamo alle solite…
le nazifem stanno sclerando come d’abitudine.
e dopo aver ottenuto che il reato di stalking e quello di molestie
non dipendano più da un effettivo comportamento maschile,ma da come viene percepito dalla
donna (diventando a tutti gli effetti un reato d’opinione
visto che lo stesso identico comportamento può essere gradito o molesto a seconda di come gli gira)
dopo l’inversione dell’onere della prova (una infamia legislativa che non si applica nemmeno a mafiosi,terroristi e narcotrafficanti e che ha letteralmente BUTTATO NEL LETAME 2000 anni di civiltà
giuridica)
nei casi di stupro molestie e violenze carnali

adesso se ne inventano un’altra….
quella dell’occhiata stupratrice e simili.
se fosse per loro noi uomini dovremmo andare via con manette, guinzaglio e paraocchi,come i cavalli.

bah…
sono cosi fuori loro e coloro che le seguono (e che hanno portato avanti e fatto approvare le leggi di cui sopra)
che si MERITANO pienamente ogni livido che gli porterà,il futuro che sta arrivando:
un futuro in cui la grande maggioranza degli uomini validi rifiuterà ogni contatto impegnativo
con loro,e con esso…
anche la famiglia,i figli e lo stesso sostentamento del sistema,che verrà visto solo come un nemico
di parte.
(sta già accadendo,con il movimento mgtow)

di fatto,ogni volta che queste decerebrate parlano, allargano un altro pò il solco tra noi e le donne,fin quando diventerà incolmabile:
e quando alle donne resterà solo la scelta tra rapportarsi con uomini
che DAVVERO le considerano solo come carne da letto,
(perchè non avranno più alcuna fiducia in loro)
o legarsi ai nuovi “italiani” islamici o africani,
riusciranno a godersi lo sfacelo da esse stesse creato?

spero proprio di si,perchè difficilmente ci sarà un ritorno.

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mario 4 Aprile 2021 - 5:12

In realtà, quello che meriterebbero certe femministe sarebbe proprio di essere ignorate.. Altro che commenti al bar. Silenzio totale. Qualsiasi vestito qualsiasi bellezza. qualsiasi intervento dal chirurgo plastico per attirare l’attenzione..stare in silenzio.. Non fare nanche un commento, Nemmeno quello più ingenuo. È una provocazione.
Purtroppo molti uomini occidentali stanno “mediamente” seguendo il comportamento del tipico zerbino, mettendo la donna sempre in un piedistallo
Leggo complimenti(non volgari, educati) ma Esagerati sotto le pagine Facebook di alcune donne a volte. Fra l’altro non fanno aumentare le possibilità di conquistarla.. spesso vengono fatte per puro spirito di sottomissione dell’uomo rispetto alla donna. Vengono fatte entrare gratis in un locale.. etc. Queste cose sono state decise da Uomini.

Questi finti uomini sono parte del problema..
Chissà come mai un maschio non si lamenta mai per un complimento ricevuto.. motivo:
A parte le differenze biologiche fra uomo e donna(che certi movimenti vogliono negare “solo” quando gli fa comodo) c’è una Sproporzione fra i complimenti che riceve un uomo medio e una donna media. Ancora di più fra un uomo bruttino e una donna bruttina.
Sono convinto che facendo diminuire questa differenza non cambierebbe tutto, ma magari, le stesse che ora posso lamentarsi in maniera ipocrita(a nessuno dispiace un complimento, soprattutto se fatto con educazione),perderebbero la parola.. Questo succede anche perché ne ricevono sovrabbondanza. Tutto questo danneggia solo gli uomini e non le donne.
Spero che lo capiscano.
P.s:è solo il mio modesto parere.

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Catcalling, Ira Green e le critiche dei buonisti: "Se questo è essere ... 7 Aprile 2021 - 9:15

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umanoproprioumano 9 Aprile 2021 - 8:13

non sarebbe sufficiente dire che NON ESISTE un diritto a “non essere sviliti”, a “non essere ridotti/e a oggetto del desiderio”?
non sarebbe sufficiente far notare che la mia libertà finisce dove inizia la tua e dunque non è chiaro per quale ragione il “diritto” a non essere “oggetto del desiderio” dovrebbe passare sopra la libertà di guardare/osservare/ammirare una persona con desiderio?

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