Sydney, 13 dic – Finalmente è uscito il trailer di “Fury Road”. Sono passati 35 anni da quando un giovanissimo Mel Gibson, nel 1979, fece praticamente per caso (era stato ingaggiato come comparsa per via di un occhio nero dovuto a una rissa) la sua prima apparizione cinematografica nei panni di Max Rockatansky, nel primo film della saga “Mad Max”.
Le tre pellicole dell’allora “dilettante” regista George Miller furono un pugno in faccia per Hollywood. Oltre al fatto che il primo “Mad Max” è finito nel guinness dei primati per il miglior record di incassi con uno dei budget minori di sempre (oltre 100milioni di dollari spendendo poco più di 300mila dollari australiani, record battuto solo nel 1999 dal docu-fake “The Blair Witch Project”), la trilogia di Max è stata probabilmente la capostipite del cinema apocalittico: trovando apostoli come “Terminator”, “Fuga da New York” e soprattutto il violentissimo manga “Ken il Guerriero” che si ispirò ad atmosfere e personaggi punk come gli Humungus che in sella a dragster e motociclette Honda e Kawasaki, facevano la guerra a Gibson e alla sua Ford Falcon “V8 Interceptor”, la mitica automobile che riprendeva la sigla dai “Vergeltungswaffe2” nazisti.
In uscita nelle sale statunitensi il 15 maggio 2015, l’attesissimo “Fury Road”, così si chiamerà il sequel, ha già fatto discutere per i costi esorbitanti che nel 2012 portarono la Warner Bros addirittura a bloccare le riprese che avevano già superato di gran lunga il budget previsto. Ad oggi, il nuovo capitolo della serie è costato circa 100milioni di dollari; una cifra mostruosa soprattutto se si pensa al budget del film primogenito che questi soldi li vide solo in post-produzione raccogliendo gli incassi ai botteghini…
Ma probabilmente, Miller ha pensato al vecchio detto che “gallina vecchia fa buon brodo” tornando così a corteggiare la sua creatura anche a costo di distruggere l’ecosistema di mezzo mondo. Guardando il trailer uscito da poco e visionabile sul tubo, infatti, si nota come il regista questa volta abbia davvero esagerato, girando spettacolari scene di guerra con esplosioni devastanti e mezzi corazzati che sfrecciano su un paesaggio naturale, probabilmente rimasto incontaminato fino al passaggio della troupe. Tanto che nel febbraio 2013 la produzione è stata accusata dalla Namibian Coast Conservation and Management di aver danneggiato la flora e la fauna del deserto del Namib ed è stata costretta a ripiegare su altri “fronti” in Sud Africa e Australia. Sicuramente con un bollettino di guerra simile, “Fury Road” non mancherà di stupirci con effetti speciali degni del Ragnarökk, ma la cosa che forse i feticisti di Mad Max bramano di più, è l’impiego di stuntman ricercati e stunt automobilistici veri, che come nel vecchio “Guerriero della Strada” (M.M.II) riuscivano a sorprendere gli spettatori.
Da quel poco che si è potuto scorgere dal trailer, riprendiamo Max più o meno dove lo avevamo lasciato in “Oltre la Sfera del Tuono”, il terzo capitolo (1985) che vedeva la partecipazione della cantante Tina Turner. Atmosfera post-apocalittica con l’umanità lasciata in balia di sé stessa in un mondo governato dal caos in cui bande di pazzi sanguinari seminano morte e terrore in cambio di carburante e materie prime per la sopravvivenza.
In tutto questo scenario familiare però, anziché Mel Gibson, a rivestire il ruolo di Max Rockatansky troviamo Tom Hardy (Il Cavaliere Oscuro, Rock’n’Rolla, Bronson, Black Hawk Down etc.) e a primo impatto, abituati alle folli espressioni di Gibson è innegabile che Hardy lasci perplessi, ma è anche vero che un libro non si giudica dalla copertina e solo dopo aver visto la sua recitazione nel film potremo tirare delle conclusioni sulla validità dell’attore.
Comunque il nostro Max “fu Gibson”, mentre tenta di passare in tranquillità il resto della vita dopo che la sua famiglia è stata sterminata, viene coinvolto tanto per cambiare da un gruppo di ribelli fuggiti dalla spietata tirannia di Immortan Joe e in cerca di qualche oasi di pace, accompagnati dall’Imperatrice Furiosa, impersonata da una camaleontica Charlize Theron intenta ad attraversare i mille rischi del deserto per ritornare nella sua terra di origine alla riscoperta delle sue radici.
Andrea Bonazza