Roma, 25 lug – Il 18 luglio 2020 a Nantes abbiamo assistito allโincendio della storica cattedrale cittadina, costruita tra il 1434 ed il 1891: un evento che, per la sua drammaticitร , ci spinge nuovamente a riflettere. Non รจ risolutivo soffermarsi sul principale sospettato del gesto – un cittadino del Ruanda, fermato e poi rilasciato dalle autoritร – tuttavia รจ necessario analizzare come lโaccaduto sia lโennesimo di una catena di eventi rispetto alla nostra memoria storica.
Rimuovere la memoria storica: un disegno nichilista
La follia distruttiva, alimentata da consistente violenza, รจ al centro della cronaca degli ultimi tempi, visto il susseguirsi di azioni vandaliche nei confronti di monumenti e statue di vario genere. Sculture e luoghi raffiguranti o recanti ricordi di personaggi che hanno lasciato opere e memorie significative alla storia sono stati distrutti ed attaccati – con la scusa infondata dellโantirazzismo – volta a nascondere ignoranza, ignominia e viltร dei facinorosi: pessime qualitร mischiate con la peggior specie di nichilismo.
Lo scenario inquietante celato alle spalle di tali accadimenti รจ lโassoluto rifiuto e disprezzo nei confronti delle tradizioni e radici e della nostra memoria storica.
Il gesto vandalico dellโabbattimento del monumento di turno nasconde sconforto, inconsapevolezza e rigurgito di rivalsa, verso qualcosa che – erroneamente – viene bollato e ritenuto superfluo.ย Al di lร degli steccati ideologici, la ripartenza dalla nostra memoria storica รจ una conditio sine qua non per la tenuta della nostra societร .
Riscoprire le radici
Non basterร contrastare con la legge o con azioni individuali le azioni vandaliche a cui assistiamo: urge imprimere una chiave di visione nuova riguardo a quel che ci circonda. Continuare a desistere dinanzi a questi avvenimenti produrrร , sul lungo termine, assuefazione, che vedrร nel mucchio di arresti dei delinquenti il proprio effetto placebo.
Solo il superamento di teorie iconoclaste e buoniste e il ritorno a convinzioni comuni come lโimportanza delle radici potrร reggere al crollo dei valori con cui conviviamo, permettendo il ritorno allโepoca di civiltร che sognava lo stesso Franco Battiato quando scrisse โLโera del cinghiale biancoโ.
Tommaso Alessandro De Filippo
1 commento
NOI perรฒ sappiamo di avere una grande ereditร da difendere, e che la consapevolezza del passato รจ uno strumento indispensabile per costruire il futuro. ๐พ๐ช