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“È offensivo”: il politicamente corretto vuole cancellare Maometto e sostituirlo con Muhammad

by Michele Iozzino
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Roma, 10 apr – Vietato dire di Maometto. Per qualcuno l’italianizzazione del nome del padre dell’Islam sarebbe perfino offensiva e indica la traslitterazione dall’arabo Muhammad come l’unica politicamente corretta.

Dire “Maometto” non va più bene

Dietro l’uso del termine Maometto si nasconderebbero “pregiudizi negativi”, radicati storicamente nella tradizione cattolico-medievale a cui – per ovvi motivi – si deve la ricezione in Europa della religione islamica e della figura del suo fondatore. Il tema è stato lanciato in Italia da un articolo del Post, ma riprende una polemica analoga uscita in Francia già qualche anno fa. Al posto di Maometto in Francia c’è Mahomet, ma la solfa è la stessa: va cambiato con Muhammed perché offensivo. Promotrice di questa sostituzione è Fatima Bent, dell’associazione femminista e antirazzista Lallab. Per quest’ultima, l’uso della versione francese Mahomet sarebbe “una forma di paternalismo nei confronti dei musulmani” e riecheggerebbe “la tendenza di alcune persone a voler definire l’Islam ‘dall’esterno’”. Come a dire, solo i musulmani possono parlare di Islam. Tuttavia è lei stessa a dimostrare di non conoscere ciò di cui parla, tanto da dire: “Non conosco altre lingue oltre il francese che abbiano trasformato il suo nome, soprattutto con un’origine così dubbia”.

Non solo, secondo la Bent il termine francese Mahomet (e di conseguenza quello italiano Maometto) rappresenterebbero un rovesciamento denigratorio di ciò che significa Muhammed. Se quest’ultimo sta per “degno di lode”, l’altro ne sarebbe la negazione derivando da “ma houmid”, ovvero “l’indegno”. Ma per lo studioso Pierre Jaillard questa interpretazione è del tutto da rifiutare: “I francesi dell’epoca difficilmente avrebbero avuto una competenza sufficiente nella lingua araba per forgiare l’etimologia alternativa ‘ma houmid’ . Ciò sembra quindi rientrare in quella che chiamiamo etimologia popolare, o, più astutamente, ‘rimotivazione’, cioè l’attribuzione a posteriori di una motivazione non storica”. Infatti, quelle europee non sono le uniche variazione del nome Muhammed. Al contrario, quest’ultimo conta innumerevoli varianti tra gli stessi popoli musulmani.

Tra colpevolizzazione e cancellazione dell’identità europea

Nonostante le polemiche sull’uso del termine Maometto appaiono totalmente infondate se non addirittura ridicole, vanno comunque prese sul serio perché rientrano in un processo di colpevolizzazione e cancellazione dell’identità europea. Il bersaglio diventa la cristianità medievale, come ci dimostra l’islamista Marco Lauri nel sopracitato articolo del Post motiva la connotazione negativa di Maometto perché “Quel nome nasce da una tradizione, quella cristiana medievale, che generalmente vede l’Islam come un inganno, un’eresia, una religione falsa o addirittura come una forma di idolatria, che dunque considera negativamente il profeta, come già scriveva Dante che aveva collocato ‘Maometto’ nell’inferno in quanto ‘seminatore di scandalo e scisma’”. Quasi sia che un’onta il voler rimanere sé stessi.

Michele Iozzino

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