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Etruschi, uno studio del Dna svela il mistero sulle loro origini

by Nicola Mattei
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Roma, 25 set – Un velo di mistero ha sempre avvolto l’antico popolo degli Etruschi. Chi erano e da dove venivano gli abitanti della zona compresa tra Toscana, Umbria e Lazio che ha dato origine alla più importante civiltà pre-romana dell’Italia centrale (e non solo)? Domande alle quali nessuno è mai riuscito a dare una compiuta risposta.

Gli Etruschi “cugini” dei Latini

A diradare un po’ la nebbia sulle loro origini ci pensa, oggi, una ricerca internazionale appena pubblicata da Science. Condotta dalle università di Firenze, Jena e Tubinga, ha analizzato – ricostruendolo – il Dna di 82 individui vissuti in 12 diverse località nella regione storica dell’Etruria tra l’800 a.C. e l’anno 1000 d.C. Si tratta del più grande studio sul genoma mai condotto sulla popolazione antica di quest’area.

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I risultati sembrano confermare una tesi che già aveva preso piede dagli addetti ai lavori. Quella, cioè, della comune origine di etruschi e popolazioni italiche. I primi, spiegano i ricercatori, “condividono il profilo genetico con altre popolazioni vicine come quella dei Latini”. Una componente genetica che avrebbe raggiunto “l’Italia centrale durante l’età del bronzo”. Escluse, dunque, le teorie che vorrebbero gli etruschi provenienti vuoi dal mar Egeo, vuoi dall’Anatolia.

Il mistero ancora non svelato della lingua

L’origine comune non riesce però ancora a spiegare – anzi, ne complica la comprensione – la complessità della lingua etrusca, dato che coloro i quali si possono oggi definire i loro parenti più stretti “furono probabilmente responsabili della diffusione delle lingue indoeuropee”. Un gruppo al quale la lingua degli etruschi non appartiene e resta, peraltro, in buona parte ignota sebbene i suoi riverberi giungano fino a noi. Si pensi ai numerosi nomi di città quali Volterra (l’etrusca Velàthri), Perugia (Perusna) o Siena (Sena).

La domanda, insomma, rimane: “La persistenza di un’isolata lingua non indoeuropea, circostanza da gruppi italici che parlavano idiomi indoeuropei è un fenomeno intrigante e ancora inspiegabile che richiederà ulteriori indagini archeologiche, linguistiche e genetiche”.

Nicola Mattei

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