Home » I giovani tra pandemia e solitudine: la generazione dei “Baroni rampanti”

I giovani tra pandemia e solitudine: la generazione dei “Baroni rampanti”

by La Redazione
0 commento
giovani

Roma, 4 lug – A causa della forte pressione fiscale presente, le assunzioni da parte delle aziende italiane sono sempre meno e i salari non riescono a garantire l’indipendenza ai più giovani. I quali sono costretti nella gran parte dei casi ad emigrare in altre località europee. Quando non addirittura dall’altra parte del mondo al fine di trovare un’occupazione. E’ chiaro ormai che l’Italia non abbia prospettive per garantire loro un futuro prospero nella terra natìa. Tantomeno il sistema politico si applica per potenziare le strutture incentivando i ragazzi a proseguire normalmente gli studi.

La pandemia (ma non solo)

Tra gli innumerevoli problemi della nuova generazione italiana si aggiunge la solitudine dovuta alla pandemia, che li ha costretti a limitare i contatti con i loro coetanei. Scatenando di conseguenza una mancanza di socializzazione e un crescente malcontento (nonché evidenti disturbi generali in ambito psicologico).

Invece, per quanto concerne l’avvenire, è lecito chiedersi se le forze partitiche abbiano realmente intenzione di aiutare socialmente, scolasticamente e lavorativamente le nuove leve. Oggi infatti i giovani risultano disinteressati alla vita politica soprattutto a causa degli ostacoli posti davanti alle loro ambizioni. A volte anche dai medesimi direttivi politici.

Se c’è una parola che dovrebbe caratterizzare una nazione come l’Italia, questa è “innovazione”. E’ necessario che l’intero sistema italiano si impegni per la creazione di nuovi posti di lavoro. Consentendo così alle nuove generazioni (e in parte anche alle precedenti) di potersi mantenere acquisendo una concreta opportunità di realizzazione.

I giovani come il “Barone rampante”

Possiamo soltanto augurarci che la gioventù italiana non venga effettivamente lasciata in balia di se stessa, rasentando il paragone con la rinomata opera letteraria di Calvino. Quel “Barone rampante” in cui un ragazzo preferisce rifugiarsi su un albero piuttosto che obbedire a regole ancestrali e fin troppo ferree. Ebbene, alla fine del romanzo, dopo le molte avventure giovanili, il suddetto barone precipiterà trovando la morte. Una similitudine che ai giorni nostri potrebbe personificare la condizione dei ragazzi che davanti a loro non vedono nient’altro che un futuro di incertezza e depressione. E’ giusto augurarsi che il mondo dei giovani cominci ad ottenere ciò che gli spetta. Senza patire inutili supplizi causati dalle instabilità governative.

Gabriele Caramelli

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati