Roma, 19 set – Se la nostra terra continua a rivelare bellezze risalenti all’antichità, il nostro mare non è certo da meno. Sempre nuovi reperti riemergono infatti lungo le nostre coste così come sui fondali adiacenti alle isole italiane. L’ultima scoperta è avvenuta a Ponza, la bellissima isola laziale gettonatissima dai turisti durante il periodo estivo. I sommozzatori della Guardia di Finanza hanno recuperato i resti dell’antica villa romana dell’isola di Ponza. A sette metri di profondità, i subacquei delle Fiamme Gialle hanno recuperato una serie di lastre in terracotta romana, risalenti alla piena età di Augusto, forse quando ancora doveva divenire imperatore di Roma, tra il 50 a.C e la prima metà del I secolo d.C..
La ricostruzione di un antico puzzle
Come in un mosaico rimasto incompleto per secoli, forse millenni, ora una decina di preziosi frammenti decorativi hanno ricomposto perfettamente quattro grandi lastre architettoniche della grande villa romana dell’isola di Ponza. Ad annunciare la scoperta è il maggiore della Guardia di Finanza, Vincenzo Capone. “Probabilmente sono precipitate dall’alto, c’è stato un distacco diffuso e sono piovute in acqua”. Le lastre sono rimaste sul fondale di Ponza per oltre duemila anni, ad una profondità di sette metri, risucchiate dagli strati di brecciolino che caratterizzano i fondali intorno all’isola. Come sottolinea il Comando delle Fiamme Gialle, le operazioni di recupero della GdF hanno evitato anche l’eventuale furto dei preziosi reperti che, troppo spesso, vengono rimossi da tombaroli o da soggetti non autorizzati, per immetterli poi sul mercato nero alla mercè di collezionisti senza scrupoli.
“Unica testimonianza della decorazione originale delle villa romana”
“Queste lastre sono l’unica testimonianza della decorazione originale di questa villa che dobbiamo immaginare spettacolare“. A spiegare la portata della scoperta è l’archeologa della Soprintendenza, responsabile del patrimonio subacqueo, Chiara Del Pino. “Era una villa marittima di grandi dimensioni con una scenografia che sfruttava gli elementi naturali del terreno del promontorio e aveva una serie di discese verso il mare“. Proprio qui, dalla punta fastosa della villa sul promontorio, secoli or sono si sono staccate le pregiate lastre romane, precipitando nelle acque del Mar Tirreno.
L’isola di Ponza dell’età Augustea
L’archeologa Del Pino ricostruisce poi, grazie a questi nuovi elementi, la probabile storia dell’importante villa romana dell’isola di Ponza, finora analizzata unicamente per le sue tecniche murarie. “Le lastre ci aiutano a datare finalmente con precisione la villa. Siamo alla fine dell’età repubblicana e all’avvento di Augusto. E il loro sfarzo suggerisce che il proprietario fosse molto facoltoso, vicino alla famiglia di Augusto oppure di una famiglia illustre. Ci sono varie ipotesi“. Del Pino ragiona infine sullo stile iconografico dei reperti ripescati in fondo al mare. “La tipologia del motivo decorativo della donna fiore restringe la villa ad una datazione precisa. Ora dobbiamo analizzarle e studiarle nel dettaglio”.
Andrea Bonazza