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“Italiani d’Argentina”, il libro (tutto da leggere) di Caio Mussolini presentato oggi in Senato

by La Redazione
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Roma, 7 lug – Storia chiacchierata eppure misconosciuta, quando non fraintesa, strumentalizzata, citata a sproposito per spalancare le porte all’immigrazione di massa. Storia di un popolo che ha segnato, nel bene e nel male, la parabola del continente Sudamericano. Storia del popolo italiano, per terra e soprattutto per mare. E’ un libro tutto da leggere quello di Caio Mussolini, presentato oggi in Senato su iniziativa di Andrea De Priamo, senatore di Fratelli d’Italia. Italiani d’Argentina, storia dell’immigrazione italiana in Argentina nei secoli XIX e XX, edito da EdiStorie, è un testo che racconta la storia dei nostri connazionali nella nazione nella nazione dell’America latina in due secoli e di quanto ancora forte sia oggi la loro presenza in quella Terra.

Una storia che ci appartiene

Per il senatore Andrea De Priamo “questo libro racconta delle storie per noi molto importanti, di quante siano state le sofferenze dei nostri connazionali emigrati in Argentina a partire dagli inizia dell’800, quando ancora l’Italia non era una nazione unita. Un racconto che mostra come la nostra immigrazione sia stata un modello di vera integrazione, considerato che tutt’oggi il 50 per cento della popolazione argentina sia composta da oriundi italiani”. Secondo Roberto Menia, anch’egli senatore di FdI nonché responsabile degli Italiani all’estero, “quello di Caio Mussolini è un libro scritto bene perché sa coniugare storia e attualità. Oggi l’immigrazione è il problema centrale della nostra epoca, in Italia abbiamo un evidente problema con quella clandestina e illegale e bisognerebbe prendere in considerazione l’immigrazione di ritorno di tanti nostri connazionali che sono all’estero per un fatto di compatibilità culturale con il nostro paese. Gli italiani all’estero sono 6 milioni e 70 sono i milioni degli oriundi sparsi per il mondo, un patrimonio di forza e intelletto che va preso in seria considerazione”. 

L’autore del libro, Caio Mussolini, rimarca poi che “in Italia oggi c’è un evidente problema demografico e una politica di ritorno degli italiani dall’estero potrebbe essere una soluzione efficace da adottare. Nel mio libro ho inteso raccontare la storia dell’emigrazione degli italiani in Argentina negli ultimi due secoli, una storia che ci appartiene e che mostra il valore dei nostri connazionali e quanto, anche in quella nazione, hanno saputo costruire nel corso dei decenni”.

Italiani d’Argentina, il libro 

La storia dell’Argentina moderna è stata fortemente permeata dalla presenza degli immigranti europei e tra questi quelli italiani hanno avuto un ruolo molto rilevante.

Il fenomeno dell’emigrazione si accentua dalla metà del XIX secolo con l’arrivo di centinaia di migliaia di uomini e donne che lasciano l’Italia alla ricerca di una vita migliore, dando inizio ad un processo di trasformazione e reciproca influenza culturale che ancora oggi sono facili da riscontrare nella vita quotidiana, nel linguaggio, nelle abitudini alimentari ed in molti altri comportamenti e aspetti peculiari degli argentini.

L’emigrazione verso l’Argentina è stato qualcosa di singolare e forse unica nel mondo, considerando che è molto difficile riscontrare in un altro paese un’influenza così forte da parte dei nostri emigrati. Oggi in Argentina risiede una comunità di italiani tra le più importanti del Sud America, quantizzabile secondo gli ultimi dati in più di 1 milione di persone, mentre gli oriundi sono più di 15 milioni.

Il libro offre una visione d’insieme del fenomeno delle migrazioni italiane in Argentina, ed evidenzia l’influenza, sia positiva che negativa, esercitata dai nostri connazionali durante il XIX e XX secolo nei diversi settori della società: quello industriale e operaio, sindacale, agricolo, politico, l’architettura; come quello culturale, artistico e linguistico, lo sport e anche l’associazionismo.

Partendo proprio dalle ragioni che hanno favorito l’emigrazione dal nostro paese verso l’estero, e i motivi storici e sociali che invece hanno favorito l’immigrazione in Argentina, il libro si propone anche di confutare con fonti bibliografiche e ricerche storiche, l’idea che i nostri connazionali venissero accolti con le braccia aperte e senza problemi. In Argentina non era così. Invero la vita di molti dei nostri connazionali era invece caratterizzata da grandi sacrifici, lotte, sofferenze e anche da speranze deluse e fallimenti. Inoltre, contrariamente a quanto si pretende di far credere oggi, nessuno gli regalava nulla né tantomeno loro lo pretendevano.

Il libro offre anche elementi di riflessione e valutazione sui fenomeni migratori in atto verso l’Italia e le potenziali conseguenze future anche dal punto di vista sociale. Elementi che potrebbero contribuire ai dibattiti in corso in merito all’immigrazione e agli immigranti di cui abbiamo bisogno, per alleviare il problema demografico che ci attanaglia da oramai trent’anni. Suggerendo ad esempio, la necessità di iniziative politiche che possano favorire il ritorno in Italia dei discendenti degli emigrati in quei paesi che oggi sono afflitti da gravi crisi economiche e sociale, come il Venezuela, Brasile o l’Argentina.

Su Caio Mussolini

Caio Mussolini è nato in Argentina. Ha trascorso l’infanzia e adolescenza tra l’Italia e il Venezuela dove si è diplomato. Nel 1986 è entrato nell’Accademia Navale di Livorno. Successivamente è stato imbarcato come sommergibilista, sino a giungere al comando navale nel 1998. Dopo il congedo, dal 2002 ha lavorato come dirigente nel settore della difesa e sicurezza in Italia, paesi del Golfo e Latino-americani. È laureato in Scienze Navali e Marittime presso l’Università di Pisa e in Scienze Politiche presso l’Università di Trieste. Parla correttamente l’inglese e lo spagnolo. Collabora con il mensile del Primato Nazionale con la sua rubrica “Dritto e sicuro” e con Difesa Online, Asian Defence Technology ADT, Nation Shield, Infodefensa e altre testate su temi di geopolitica e militari. È membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Stato e Partecipazione di Roma.

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