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Non difendere l’uomo di ieri, preparare quello di domani

by Adriano Scianca
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uomo

Tra gli obbiettivi semi-impliciti del sistema oggi dominante c’è sicuramente la promozione e la creazione di un particolare tipo umano. Si tratta di un progetto che definiamo semi-implicito, perché anche se il meccanismo funziona ormai quasi alla luce del sole, esso si scontra tuttavia con l’etica umanistica kantiana, ampiamente recepita dal pensiero dominante, che vuole l’uomo sempre come fine e mai come mezzo. Plasmare l’uomo, allevarlo, selezionarlo, è cosa che si fa ma non si può dire davvero ad alta voce.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di maggio 2023

Chi è l’uomo nuovo del sistema vigente, il tipo umano egualitario che si cerca di creare? È un uomo immerso nella colpa, per il quale la colpa assume anzi le caratteristiche di una struttura trascendentale, di un a priori esistenziale. Ogni appartenenza, ogni memoria, ogni struttura in sé o fuori di sé che possa liberarlo da tale colpa va rimossa. L’uomo nuovo egualitario sarà dunque un essere senza identità e senza genere, immunizzato dalla tentazione della storia, costretto, attraverso una dura disciplina rieducativa, alla mansuetudine, all’alienazione, all’arrendevolezza. L’autodeterminazione politica, culturale, sociale, religiosa, tecnologia di ogni comunità di destino va combattuta.

Il culto della colpa

Il meccanismo grazie al quale la colpa viene usata per rieducare gli uomini è stato spiegato in modo magistrale da Nietzsche nella sua Genealogia della morale. Per Nietzsche, l’allevatore di questo gregge umano rieducato in senso egualitario era il prete. Oggi possiamo dire che, benché molte autorità religiose effettivamente diano il loro contributo al funzionamento del meccanismo, la grande maggioranza degli allevatori dell’ultimo uomo vanno ricercati tra i laici. Il prete di Nietzsche, oggi, è incarnato soprattutto dagli intellettuali antirazzisti, laici e spesso atei.

Nietzsche ci è però utile anche per fare un altro passo in avanti. Il filosofo tedesco non ci dice soltanto che l’egualitarismo, che si vuole umanistico, in realtà fa dell’uomo un mezzo, plasma il suo tipo umano. Non ci dice solo, per citare Peter Sloterdijk, che la fabbrica egualitaria per produrre uomini «ha saputo rendersi quasi invisibile». Nietzsche non fa solo opera di smascheramento, rendendo questa fabbrica visibile e svelando il grande inganno. Egli fa di più: ci dice che a questo tipo umano va opposto un altro tipo umano, che a quel progetto di educazione e creazione di uomini va opposto un progetto alternativo. Che all’ideale dell’ultimo uomo va opposto l’ideale di un uomo che si supera, che sa prendere in mano il proprio destino, che assume gioiosamente il compito di plasmare se stesso.

L’uomo tra storia e natura

In questo modo, Nietzsche ci guarisce dall’errore del naturalismo. Dalla convinzione, cioè, che all’ideale del tipo umano egualitario, alla rieducazione egualitaria, vada opposto una sorta di «uomo eterno», di «uomo naturale». Come se il nostro compito fosse quello di restaurare l’umanità dell’uomo, concepita in modo fisso, come un’essenza sempre uguale a se stessa lungo i millenni, che solo un complotto gauchista avrebbe traviato in questi ultimi decenni. Come se, una volta caduta la struttura del Big Brother, restasse qualcosa come «l’uomo in sé», felice e in armonia con la propria identità, la propria famiglia, il proprio ambiente naturale. Ma questo uomo eterno non esiste, non è mai esistito, è solo un fantasma dei conservatori. Conosciamo bene, ovviamente, gli studi dell’etologia moderna che ci spiegano come alcune caratteristiche comportamentali – aggressività, competizione, gerarchia, territorialità – siano innate in tutte le specie, uomo compreso. Ma si tratta di impulsi, di potenzialità, non di imperativi cogenti.

Ogni civiltà, nella storia, ha articolato una sua idea di umanità. Infinite volte, nella storia, i rapporti dell’uomo con l’animale, con gli dèi, con gli altri uomini sono stati ridefiniti, ripensati, articolati secondo relazioni, gerarchie, ibridazioni differenti. Infinite volte pezzi di…

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1 commento

Benoit 27 Maggio 2023 - 7:17

Ormai la dottrina ecumenica è superata dalla laicissima economia neoliberista e i preti sono stati scalzati dai mercanti della mondializzazione.

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