Napoli, 21 nov – Pompei regala ancora emozioni: dagli scavi emergono i corpi integri di due fuggiaschi. Si tratterebbe di un quarantenne benestante, avvolto in un caldo mantello di lana, e del suo giovane schiavo in tunica. Si evince che era schiavo poiché le ossa risultano già provate da anni di duro lavoro.

Pompei, “scoperta eccezionale”

“Una scoperta assolutamente eccezionale”, dice il direttore del parco archeologico Massimo Osanna “per la prima volta dopo più di 150 anni è stato possibile realizzare i calchi perfettamente riusciti delle vittime e delle cose che avevano con sé nell’attimo in cui sono stati investiti e uccisi dai vapori bollenti dell’eruzione”. I due corpi sono stati ritrovati pochi  giorni fa, nello scavo in corso nella grande villa suburbana a Civita Giuliana, 700 metri a nord ovest di Pompei. Qui il Parco Archeologico è al lavoro già dal 2017: lo scavo è nato per fermare gli scavi clandestini dei tombaroli.

Nella stessa villa ritrovamenti spettacolari

Nel 2018 le stalle di questa villa hanno restituito tre cavalli, tra i quali un sauro completamente bardato con una raffinata sella in legno e bronzo e luccicanti finimenti come se l’uscita del padrone di casa dovesse essere imminente. Nella stessa, qualche mese fa, è stato rivenuto un muro affrescato con un fiore bianco e il graffito col nome della piccola Mummia, bimba forse la figlia dei signori proprietari di quella tenuta.  La villa, come ricorda Osanna, è infatti “di altissimo pregio, con ambienti riccamente affrescati e arredati, sontuose terrazze digradanti che affacciavano sul golfo di Napoli e Capri, oltre ad un efficiente quartiere di servizio con l’aia, i magazzini per l’olio e per il vino che in profluvio di terrazzamenti e piscine si estendeva fino al mare”.

La ricostruzione della morte

Nel criptoportico  lungo oltre 50 metri, o meglio del vano che dava accesso a questo criptoportico, gli archeologi hanno trovato i corpi dei due fuggitivi: per sempre immortalati in un gesto di dolore.  “Con buona approssimazione”  spiega Osanna, l’avvenimento che li ha portati alla morte “deve essere avvenuto nelle prima mattinata del secondo giorno dell’eruzione”. Parliamo dunque, circa delle 9 del mattino del 25 ottobre del 79 d.C..

Ilaria Paoletti

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3 Commenti

  1. Considerata la precessione degli equinozi, la rilettura della famosa moneta ed il passaggio dal calendario giuliano a quello romano, non è affatto detto che si possa fissare la data del 25 ottobre e non quella del 25 agosto

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