Roma, 10 gen – Nel novembre scorso, l’istituto BiDiMedia ha realizzato un interessante «sondaggio ucronico»: se fossimo nel 1983 (cioè l’ultimo anno in cui ancora non esisteva nessuno dei partiti di oggi), chi votereste? Ebbene, il risultato della rilevazione è stato sorprendente: il partito più votato era il Movimento sociale italiano. La percentuale delle preferenze (19,6%), peraltro, non fu mai neanche lontanamente lambita dalla compagine di Giorgio Almirante. Segno inequivocabile che, nella società italiana, in 35 anni qualcosa è cambiato. Radicalmente. Di qui la decisione del Primato Nazionale di dedicare copertina e focus all’eredità politica del Msi, quel partito che nella Prima Repubblica veniva trattato come un appestato ma che oggi, agli albori della Terza, sembra diventato maggioritario.
La destra al tempo del sovranismo
In sostanza, ci siamo chiesti, qual è il destino della «destra» nell’epoca del sovranismo e della politica liquida? È a partire da questa domanda decisiva che si dipana il corposo focus del mensile. Che analizza l’avventura del Msi attraverso la sua storia (G. Adinolfi e A. Pannullo), gli scenari futuri della sua proiezione attuale (A. Rapisarda) e le voci di tre eredi di quell’esperienza: Simone Di Stefano (CasaPound Italia), Maurizio Gasparri (Forza Italia) e Francesco Storace (Fratelli d’Italia). Tre politici che, prima dello scioglimento del 1995, hanno tutti militato sotto le insegne della fiamma ma che, alla fine, hanno scelto strade diverse, sempre però nella convinzione di incarnare al meglio l’eredità del Msi. Come scrive il direttore Adriano Scianca nel suo editoriale, i due mondi della destra e del sovranismo «devono parlarsi e colmare l’uno le lacune dell’altro. Crescendo insieme e, magari, superando un certo reazionarismo straccione che sembra essere la comune malattia, senile dell’uno e infantile dell’altro».
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La nuova veste grafica del Primato
In tutto questo, per il 2020 il Primato Nazionale si ripresenta ai suoi lettori in una nuova veste grafica. A partire dal logo della rivista per arrivare a ogni singola sezione del mensile. Un restyling totale con box e infografiche che aiutano la lettura veloce dei nostri contenuti e danno «carattere» a quello che si sta profilando come una delle voci più autorevoli del sovranismo italiano. E così, dopo il lancio della nuova app e la ristrutturazione del sito online, con il 2020 arriva anche il nuovo formato del mensile. Segno che il Primato, anche e soprattutto grazie al sostegno fondamentale dei nostri lettori, continua a crescere. Per dare voce a tutti i sovranisti d’Italia e per sfidare i colossi della cultura dominante.
Elena Sempione
11 comments
A mio avviso il msi è stato un grande partito che ha visto al suo interno personaggi di altissima levatura come Almirante rauti romualdi il principe borghese il giovane tarchi lo stesso Evola aveva molte simpatie per la fiamma e scrisse anche per il secolo d’Italia oggi ahimè non vedo nessuno che possa ereditarne la visione e il coraggio men che meno la lega Sion del comunista padano salvinestein e se fratelli d’italia o fn hanno esponenti molto validi al loro interno (fidanza rampelli fiore solo per citarne alcuni) tuttavia sono ben lontani dal raccogliere quella fiaccola di coraggio e testimonianza che fu il msi
Porfirio…e se ti rispondessero che sei un ‘provocatore’?Sei arrivato a commentare in questo giornale…possibile che ‘dignità’ non ti abbia ‘tentato’,dopo aver ‘analizzato’ uomini e sigle di partiti ‘possibilitati’ o ‘impossibiliotati’ a raccogliere l’eredità,anche se solo per ‘faccia lavata’,di indicare CPI come vero erede del MSI?
Non ho letto ancora il numero di Gennaio della rivista,ma lo farò con la curiosità di rintracciare nuove analisi e nuove prospettive sull’eredità ricevuta dal MSI e su quella lasciata.Così come furono tante le anime nell’esperienza fascista.ma irripetibilmente unite dal carisma e dalla capacità di Mussolini in un contesto storico,nazionale e internazionale molto lontano da quello attuale,altrettante furono quelle ereditate e rappresentate dall’esperienza politica e parlamentare del MSI,nel 1972 divenuto MSI-DN. Lungi da me di soffermarmi su quella esperienza,posso solo dire una cosa: quando,al congresso di Sorrento del Dicembre del 1987,Giorgio Almirante lasciò il testimone al suo pupillo Gianfranco Fini,finì un’epopea.La fine del comunismo,che avrebbe potuto far emergere la terza via – ni capitalismo,ni comunismo -per dirla alla maniera peronista,rappresentata dall’eredità sostanziosa e sostanziale della Repubblica Sociale Italiana,fu ampiamente tradita.Solo Pino Rauti si oppose a tanto,ma Rauti non era un politico,nè quello che restava del MSI intendeva fare tesoro delle sue tesi e dei suoi programmi.Fu così che il caro,vecchio e indimenticabile MSI fu fagocitato dal nascente berlusconismo,Su quel carro salirono in tantissimi,anche quelli che ne vituperavano l’essenza.Molti come me abbandonarono le urne per oltre un ventennio,appunto per non foraggiare la mangiatoia partitocratica e i portatori d’acqua della nuova destra.Non nego di aver votato alle scorse elezioni politiche per il M5S,come hanno fatto tanti vecchi militanti come me,ma è stata una grande illusione,tant’è che alle europee ho espresso un voto di cuore,di passione per C.P. Non c’è più spazio nella politica fluida,trasformista,gattopardesca e massonica per gli idealisti,nè per chi vuole cambiare le cose..Questa politica,che è marketing,social/banalità,protagonismo e personalismo,non è degna del voto di chi ha creduto e lottato. La destra attuale e la sinistra annacquata sono speculari. Torno sui miei passi,sulla vecchia strada……
Micu G. dalla terra di ‘nduja
Mi trovo completamente d’accordo col suo, illuminante, commento, tranne che per l’aver votato il M5S, così lontano non sono riuscito ad arrivare… Ad ogni modo, il suo percorso è anche il mio, adesso, sconfitto e disilluso, tornerò a vivere un esistenza senza prendermi l’impegno di recarmi alle tornate elettorali, inutile perdita di tempo, visto che chiunque si voglia votare, ci si ritrova sempre con qualcosa d’insoddisfacente deciso nei salotti del potere. Un saluto dalla terra della ” Buon Anima “….
Se CPI è il vero erede del MSI, deve chiedere il beneficio di inventario!!
Un’osservazione che sottopongo a Fabio Crociato:
C.P.I. non è erede del MSI, nel suo piccolo e nel suo spontaneismo interpreta buona parte del patrimonio sociale,politico e di idealità movimentista lasciati dal fascismo e in parte dal pensiero di Pino Rauti. Certo è un patrimonio troppo grande ed impegnativo per essere rappresentato dalle generazioni attuali e da tramutare in organizzazioni politiche rappresentative ed elettoralmente consistenti.Resta però una testimonianza degna di rispetto. Di sicuro i suoi seguaci farebbero bene ad approfondire,ad essere meno superficiali e meno succubi delle modalità di comunicazione moderne.Anche su questo sito si leggono a volte interventi,twitter,battute veloci,banalizzanti,anche su argomenti importanti. Tanti esponenti di quel che restava del MSI,del MSI-DN,di Alleanza Nazionale sono in debito morale con la comunità umana e politica dei militanti CPI e di quelli missina che dalla politica non hanno mai pensato di trarre benefici e vantaggi economici e di status sociale Tanti esponenti e parlamentari di quei partiti si sono farisaicamente consociatosi con una destra che col patrimonio lasciato dal fascismo e dalla RSI aveva poco da spartire.
I farisei,i voltagabbana,gli opportunisti i berlusconiani,i massoni stanno facendo la fila per salire sul carro della Meloni. Vade retro satana…….
Ancora più convinto,torno sui miei passi,sulla vecchia strada…….Nessuna dignità a queste urne,simbolo
di una democrazia marcia e serva.
Micu G. dalla terra di ‘nduja
Allora Micu G., a noi!
Se commento in questa sede significa che ho un certo rispetto, ma che non rappresenta supina accettazione quanto piuttosto desiderio (salvo prova contraria, reciproco) di contribuire a crescere insieme… Illusione, può essere…
Il Msi ha avuto grandi meriti, su una terra sconfitta ed umiliata, ma non è stato un partito libero da carrierismo, servilismo e addirittura tradimento! Ho conosciuto tanti ex-missini veri (chiaro?!) schifati…
Parliamo della Calabria, una vera piccola Italia, cosa la ha distrutta veramente?
Attenzione a non commettere gli errori di sempre…!!
Buona militanza.
Una risposta la merita anche la pertinente e rispettabile dichiarazione di Jason17, della stupenda terra di Romagna…..,lontan dalla quale non si può star. Siamo stati in centinaia di migliaia ad arrivare così lontano da conferire alle scorse politiche il nostro consenso al M5S. No dimentichiamo i proclami sovranisti di Grillo,lo sputtanamento della sinistra e dei suoi replicanti,l’invocazione e la dimostrazione – almeno allora – dell’onestà nel rimborsare parte dello stipendio e nell’investirlo in aiuti alle imprese,Non neghiamolo,quella moltitudine di persone di varia origine e militanza politica affascinò milioni di persone. Nè destra,nè sinistra riecheggiava come il nostro motto: nè capitalismo,nè comunismo.Fu così che ci illudemmo.Mai,mai,mai più…… Torno sui miei passi, sulla vecchia strada…… Gattopardi,trasformisti e massoni recitano la loro parte, vestendosi ora dell’una,ora dell’altra casacca. Roba da basso impero……..
Micu G. dalla terra di ‘nduja
Impeccabile commento.
E’ la brutale verità sul M5S.
Molta gente li ha votati in buona fede perchè soprattutto stufi della solita diatriba in salsa neoliberista tra centro-dx e centro-sx.
molti nel M5S ci vedevano una nuova pagina di storia politica.
La fiamma è spenta ….. dopo la “svolta” di fiuggi (diuretica) siamo stati in pochi a cercare di
tenerla accesa …… sembravamo dinosauri , e forse lo eravamo .
Ho votato Almirante e Rauti , sempre più vicino alla Celtica che alla Fiamma ,
Ma un vero uomo di destra guarda AVANTI , resta in piedi in mezzo alle rovine ,
oggi , vecchio e rincoglionito , vedo i ragazzi di CPI non come eredi dell’ MSI , ma come chi ha raccolto la fiaccola del FRONTE .
Contro il sistema la gioventù si scaglia, boia chi molla è il grido di battaglia .
A chi OGGI e in Fd’I non perdono d’ esser stati ubriacati dal potere berlusconiano e l’
adesione a quei governi simil DC con giuda-fini , anche se Giorgia è una speranza .
Dici bene SergioM,poi pensi che la Meloni possa costituire una speranza. In modo romantico,ma illusorio per tanti-anziani come noi-che provengono dal medesimo passato politico nella Fiamma,in modo vorace,famelico e opportunistico per tanta gente che proviene da altri lidi,anticomunisti alla berlusconi,ex tutto,che stanno salendo sul carro parlamentare e politico di F.d’I. E poi la Meloni stessa….Troppa TV, facebook e twitter (mercoledì 15 scorso ci ha persino raccontato del cornetto con candelina portatele da marito e figlia a letto, per festeggiare il suo affebbrato compleanno) Che tenerezza……Il 7 febbraio prossimo il “National Conservatism”terrà a Roma un congresso.Si tratta di repubblicani americani,israeliani e altra bella gente,Salvini e la Meloni saranno lì. Tantissimi di noi non ci saremmo mai andati.
Micu G. dalla terra di ‘nduja