Roma, 10 gen – Carlo Calenda si schiera con Matteo Salvini. Sul caso della nave Gregoretti si dice contrario all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno. Ospite di Serena Bortone ad Agorà, su Rai tre, il leader di Azione ha dichiarato: “Si è trattato di un atto politico. Se quell’atto politico è stato penalmente rilevante, quell’atto politico era collegiale“. Come è noto, il leader della Lega è indagato per sequestro di persona aggravato dall’abuso dei poteri di ministro dell’Interno per aver negato lo sbarco dei clandestini a bordo della Gregoretti in attesa di trovare un accordo Ue sulla ridistribuzione degli immigrati.
“Impossibile che Conte non ne fosse a conoscenza”
Circa il coinvolgimento o meno del premier nella vicenda, Calenda non ha dubbi: “Impossibile che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ne fosse a conoscenza. La notizia stava su tutti i giornali ogni cinque minuti”. Poi l’ex dem lancia una stoccata al governo giallofucsia: “Lo scarico di responsabilità poi mi sembra sbagliato“. Infine, alla domanda specifica della conduttrice, l’europarlamentare sottolinea che lui anche “sul caso Diciotti” avrebbe “negato l’autorizzazione a procedere“.
Adolfo Spezzaferro