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Quel malessere profondo della peggio gioventù

by Weltanschauung Italia
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Cosa ne farà il mondo di una gioventù priva delle virtù che la rendono tale? Lo vediamo già adesso: essere giovani significa essere docile materia plastica su cui imprimere il sigillo dell’obbedienza, che domani renderà, da adulti, dei cittadini degni e responsabili. Questa, perlomeno, è l’opinione che il potere manifesta nei confronti dei suoi giovani sudditi, laddove tutti gli sforzi educativi profusi negli ultimi anni appaiono finalizzati a imprimere più che una formazione, un’abitudine all’accondiscendenza e alla rassegnazione.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di novembre 2021

Una gioventù allineata

Se si pensa ai modelli di gioventù militante che a ridosso dell’epoca pandemica il mainstream ci ha proposto – a base di dreadlock e impermeabili gialli, con variazioni nostrane sott’olio – ci si rende conto della grande parodia che essi rappresentano. Esibiti come ribelli e romantici paladini dell’anti-sistema, altro non erano (e non sono) che una tautologia del lecito, una banale ripetizione del discorso condiviso sbraitata con piglio irriverente. In pratica, null’altro che la fiera ammissione della piena adesione agli imperativi dell’epoca, siano essi l’immigrazionismo spinto o l’inclusività ad ogni costo, l’ecologismo green o il globalismo oltranzista. Ribellarsi alla ribellione pare essere, in sintesi, l’unico adagio di queste generazioni adagiate.

Leggi anche: Una generazione di giovani così docili e vili non si era mai vista prima

Qualcuno sostiene che i grandi assenti di questa delicatissima fase storica siano, appunto, i giovani. Noi crediamo, invece, che abbiano un ruolo cruciale in quanto oggetto del contendere. Nel teatro del nuovo ordine sono al centro della scena: chi detiene oggi la loro formazione, infatti, si assicura l’egemonia nel domani. Questo spiega quella altrimenti incomprensibile monomania dei vertici che si esprime nell’addestrare le nuove generazioni ad accettare incondizionatamente l’assurdo e l’irrazionale. Uno sforzo costante, corroborato dall’esercizio alla privazione e alla rinuncia, che nei giovani è talmente introiettato da affiorare pressoché solo nel subcosciente, sotto forma di una…

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