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Riaperto il canale YouTube di Radio Radio (dopo la censura di ieri). Duranti: “Non finisce qui”

by La Redazione
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Roma, 15 giu – E’ durate 26 ore la censura di YouTube nei confronti del canale di Radio Radio, storica emittente romana. “Ventisei ore per ripensarci, ed evitare il peggio. A questo punto il soggetto di cui parliamo non è certo Radio Radio, bensì la piattaforma multinazionale di YouTube”, si legge sul sito di Radio Radio. “Già, perché il leviatano dei video a stelle e strisce alle 10.29 di stamattina ci ha ripensato: “Il tuo canale non viola le norme della community“. Dopo la diffida firmata da Fabio Duranti (direttore di Radioradio.it, ndr) ieri pomeriggio in cui si intimava al ripristino del canale previa azioni legali, Radio Radio TV è tornato online”.

Ora che il canale di Radio Radio è di nuovo online, si può utilizzare un convertitore mp3 per scaricare le registrazioni, anche per evitare di perderle in caso di future censure.

L’assurda motivazione della sospensione del canale

La motivazione della sospensione del canale è stata letta in trasmissione dallo stesso Fabio Duranti, che parla di calunnia e annuncia ricorso: “Per il team di YouTube la sicurezza dei minorenni è una questione di primaria importanza. I video contenenti minorenni in situazione sessualmente allusive non saranno tollerati”. Insomma la sospensione del canale sarebbe dunque dovuta ad una segnalazione di massa, ovviamente fasulla, riguardo video con contenuti discriminatori su minori che non sono mai stati pubblicati. I fan dello status quo già sbeffeggiano e affermano “nessun complotto come ipotizzato dai sovranisti”.

Resta però il fatto che Radio Radio è un media autenticamente libero e lo ha dimostrato anche durante il lockdown, dando spazio a teorie che i media mainstream bollano come “complottiste” e ospitando sulle sue frequenze personaggi fuori dagli schemi come Diego Fusaro, Alessandro Meluzzi o Saria Cunial.

Radio Radio un media scomodo

Insomma alle task force governative anti fake news stile Ministero della Verità i media come Radio Radio non piacciono, lecito ipotizzare in un primo momento una qualche censura politica. Censura che in ogni modo, anche se parziale e “solo per un giorno”, c’è stata, dimostrando i limiti di un sistema di informazione dominato da multinazionali come YouTube o Facebook che spesso se ne sbattono della libertà d’espressione o delle leggi dei singoli stati. “Ieri ci hanno accusato di che gravissime e oggi ritrattano?”, si chiede polemicamente Duranti. “Da dove derivano queste tue accuse dunque? Perché adesso questo è il tema. Ora dicono semplicemente “ci siamo sbagliati”. Ma come?
Questo ritengo debba essere un tema che ieri ha riguardato Radio Radio, ma può riguardare chiunque e sicuramente mentre stiamo parlando sta riguardando qualcun altro. Radio Radio è un concessionario pubblico, che ha una reputazione, che ha le spalle larghe e quindi può dimostrare la fantasia di questi giganti della rete, padroni delle comunicazioni. Ma quanta gente non ha la stessa possibilità che abbiamo noi e che viene oscurata?”.

Duranti specifica poi come queste grandi multinazionali siano “leviatani senza testa, non c’è un interlocutore. Stamattina ci sono arrivate due righe di spiegazione senza neanche una scusa. Mi hai dato del criminale ieri e oggi mi scrivi “non violi nulla”? Ci hanno accusato forse del reato più atroce che ci sia, ma non finisce qui”.

Davide Di Stefano

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Enzo Folliero 29 Luglio 2020 - 10:53

Radio radio cazzari.. Il meglio delle fake News
Se siete poco frustrati… E volete aumentare la vostra frustrazione seguite radio radio cazzari….
Spesso c’è come ospite il turbo filosofo.. Un altro erogatore di 😤 frustrazione…. 👍

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