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L’ideologia di genere รจ sostanzialmente un’evoluzione critica del femminismo. Quest’ultimo, come noto, intendeva mettere in questione un presunto dominio sociale, politico e culturale maschile in nome dei โdiritti delle donneโ. Una parte delle teoriche femministe, tuttavia, riteneva che fosse un errore โessenzialistaโ limitarsi a un’esaltazione del โsesso deboleโ contro il โsesso forteโ: il femminismo non doveva semplicemente stabilire che โi valori maschili sono cattivi mentre i valori femminili sono buoniโ (evidenziando, quindi, uno specifico portato culturale e sociale femminile da valorizzare) quanto piuttosto mettere in questione i ruoli stessi di maschio e femmina. La teoria del gender parte da qui.
ร intorno agli anni ’60, grazie a psicanalisti come Robert Stoller e psicologi come John Money (influenza oggi taciuta, quest’ultima, a causa di disastri come il famoso caso dei gemelli Reimer), che la teoria muove i suoi primi passi. Nei gender studies confluiscono ben presto gli studi sulla cultura femminile (Women studies), su omosessuali e lesbiche (Queer studies) e sui cambiamenti di genere (Transgender studies). A tutto ciรฒ si aggiunge l’influenza delle teorie decostruzioniste e post-strutturaliste della filosofia francese del secondo Novecento (soprattutto Foucault e Derrida). La forma canonica dell’ideologia gender รจ stata infine fornita da teorici come Judith Butler, ancora negli anni ’90. L’offensiva genderista di alcuni governi, primo fra tutti i recenti esecutivi socialisti in Francia, e la popolaritร di artisti come Conchita Wurst hanno recentemente riportato la questione d’attualitร .
Non potendo semplicemente negare un dato di fatto biologico ineliminabile (ognuno di noi nasce con un apparato sessuale maschile o femminile, tertium non datur, a parte il caso limite dell’ermafroditismo), si รจ cominciato a distinguere il sesso (che puรฒ essere appunto maschile o femminile) e il genere. Con quest’ultimo termine si intende ora una identitร culturale dichiaratamente costruita, quindi non โdataโ in senso naturale, che puรฒ coincidere ma anche non coincidere con il sesso biologico. Insomma: maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa. Ma non solo uomini e donne: ponendo in questione il nesso tra apparato sessuale (natura) e identitร a esso associata (cultura), si apre la strada a una infinitร di costruzioni identitarie che ora vengono concepite come fluide. Ognuno puรฒ essere ciรฒ che vuole.
Le conclusioni ideologiche a cui giunge questa battaglia sono facilmente immaginabili: Judith Butler vuole destabilizzare โl’eterosessualitร obbligatoriaโ. Eric Fassin si sforza di โpensare un mondo in cui l’eterosessualitร non sia piรน normaleโ. Monique Witting scrive che โnon esiste sesso, รจ l’oppressione che crea il sesso e non viceversa [โฆ]. Per noi non possono piรน esserci nรฉ uomini nรฉ donne [โฆ] in quanto categorie del pensiero e del linguaggio, essi devono sparire politicamente, economicamente e ideologicamenteโ. Ruwen Ogien arriva a porsi un quesito inquietante: โLa questione che si pone รจ quella di sapere perchรฉ una donna dovrebbe preferire i propri bambini a quelli del vicino per il solo fatto che sono biologicamente i suoi mentre tutti hanno lo stesso valore morale in quanto persone umaneโ
Il nesso tra sesso biologico e identitร di genere (il fatto cioรจ che i maschi tendano ad identificarsi con la figura sociale dell’uomo, con tutto quel che ne consegue in termini di valori, prassi, comportamenti, riti, linguaggi, e le femmine facciano lo stesso con la figura della donna) resta tuttavia scontato nella mentalitร comune.
La principale battaglia dei sostenitori dell’ideologia di genere diventa allora quella di mostrare la non necessarietร di quel nesso, la sua natura costruita, socialmente determinata. Da qui l’importanza dell’azione sulla scuola: poichรฉ sarebbe la societร che, imponendo dei modelli, โcostruisceโ le nozioni di uomo e donna facendoci credere che siano โnaturaliโ, si tratterebbe di mettere in discussione quei modelli con una educazione che, โlasciando liberiโ i bambini, per esempio nella scelta dei giocattoli o dei vestiti, non imponga loro una identitร di genere precostituita.
Da battaglia di minoranza (la difesa di chi, nato con un sesso, si sente di un genere differente), l’ideologia del gender diventa quindi progetto volto a suscitare cambiamenti culturali nella societร tutta. Il fatto che i bambini giochino con i soldatini e le bambine con le bambole comincia a essere considerato uno stereotipo da combattere da cui derivano gran parte dei mali della societร , primo fra tutti ovviamente la violenza sulle donne, ma anche la loro discriminazione sul logo di lavoro etc. Il tutto, ben presto, si trasforma in un vero e proprio processo contro il maschio e il pater familias.
Gli avversari (o almeno gli avversari piรน accorti, quelli che non impostano la battaglia in senso bigotto) dei gender studies fanno tuttavia notare che, se รจ vero che uomo e donna restano figure culturali, che si sono articolate in modi differenti nel tempo e nello spazio, spezzare il legame tra natura e cultura รจ semplicemente folle: i dati ormonali e fisiologici e la stessa nostra storia evolutiva condizionano la nostra cultura, fissano dei paletti, danno delle indicazioni ineludibili. Possiamo ripensare i ruoli di uomo e donna, ma non possiamo far finta che uomini e donne non esistano o che essere dell’uno o dell’altro sesso non ci condizioni. In caso contrario, il prezzo da pagare potrebbe essere piรน salato di quanto immaginiamo.
Adriano Scianca
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Come riporta l’articolo la teoria gender รจ scappata di mano. Si sta scivolando verso una civiltร decadente. E’ abbastanza ovvio che se tutti fossimo Gay il genere umano si estinguerebbe nel giro di una generazione. Il fatto di introdurre e validare questa linea di pensiero indebolirebbe ulteriormente una giร debole condizione del genere umano. Per quanto riguarda i diritti: bene tutte le persone hanno gli stessi diritti. Concedere dei diritti a particolari caste, movimento di pensiero o scelte sessuali non fa altro che aumentare la discriminazione.
Ahahahahahah sei divertente