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Senza senso del sacro, ogni nostro rito diventa una pagliacciata

by Chiara del Fiacco
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Si dovrà iniziare la stesura di questo articolo con un «esonero da responsabilità» (un disclaimer): non si intende offendere nessuno, ma semplicemente operare una riflessione su come alcune culture aliene si siano rapidamente imposte nel nostro universo e, in altrettanto poco tempo, abbiano trovato un locus nel nostro modo di pensare.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di marzo 2023

Per non evocare continuamente la morte, inizieremo con la vita, con i primi passi dei nostri amati pargoli. A tal proposito, proprio quando la vita ha inizio nel ventre della madre, assistiamo a un nuovo rito iniziatico che, in molti casi, ha sostituito quello del battesimo; parliamo del gender reveal party, la cerimonia dei fiocchi colorati (rosa o azzurri) esplosi da un bastone per annunciare il sesso del nascituro. Come il famigerato baby shower, questo nuovo trend viene dal Nord America e va a cancellare secoli di prudenza del Vecchio continente sull’evento della nascita, esorcizzando – a colpi di consumismo – quello della morte. Tra palloncini colorati, gridolini isterici e futuri padri nemmeno troppo in imbarazzo, si allietano i vari social network, mentre i soliti noti si sfregano le mani.

Un rito non è una carnevalata

Pur non volendo sempre tornare sulla questione della morte, c’è un’altra «tradizione» che, se inizialmente è stata applicata ai soli animali da compagnia, ha però finito con il contagiare anche il trapasso dei bipedi; parliamo del famoso «ponte» formato dall’arcobaleno, alla fine del quale vivono per sempre i pelosetti purtroppo dipartiti. Attenzione: non stiamo ridicolizzando il dolore che si prova per la perdita di un animale che ha vissuto con noi parti importanti della nostra esistenza, ma semplicemente vogliamo capire da dove viene questo fenomeno. Il rainbow bridge, infatti, appare negli anni Ottanta in diversi poemi in lingua inglese in cui si descrive l’aldilà dove i nostri cuccioli ritroveranno salute e giovinezza per giocare per sempre tra i prati verdi di una radura, ma non solo. I nostri beniamini, potranno poi finalmente ricongiungersi a noi dopo la nostra dipartita. Orbene, a parte che nulla di tutto ciò appartiene alla nostra spiritualità, nemmeno cercando nel paganesimo più estremo, e pur volendo tralasciare l’aspetto del tutto infantile, quasi demente, della narrazione sul ricongiungimento con i nostri amici a quattro zampe, resta l’interrogativo sulla…

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