Roma, 23 dic – Recessione, crollo degli acquisti e calo della domanda interna. Sono questi i principali fattori che, secondo l’Osservatorio sulla demografia delle imprese di Confcommercio, rendono negativo il saldo fra aperture e chiusure di realtà commerciali: quasi 78mila imprese in meno.
Stando ai numeri diffusi nella giornata di ieri, nei primi dieci messi dell’anno sono state in media 260 ogni giorno le attività che hanno chiuso. I dati -in peggioramento rispetto al 2013– si riferiscono alle sole imprese del terziario, vale a dire le realtà del commercio al dettaglio, del turismo e dei servizi. Cali ancora più marcati si hanno scendendo nel dettaglio delle statistiche: 25mila imprese in meno nel commercio al dettaglio, 13mila nella ristorazione e oltre 26mila nei servizi. L’unico dato in controtendenza è quello del commercio ambulante, che mostra un aumento di 1600 unità.
Le aree geografiche più colpite sono state quelle del Mezzogiorno e del Nord ovest, dove i saldi negativi mostrano i maggiori valori sia in assoluto che in termini percentuali.
Filippo Burla