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Indesit, 75 giorni per non morire

by Cesare Garandana
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IndesitMilano, 20 nov – La querelle Gruppo Merloni-Indesit e sindacati sta prendendo la peggior direzione possibile. Dopo 15 ore di tavolo di concertazione, svoltesi lunedì al Ministero dello Sviluppo Economico tra il presidente di Indesit, Marco Milani, e i sindacati di rappresentanza, non si è arrivati al risultato sperato. C’è il forte rischio, se non quasi la certezza, che l’azienda apra la procedura di messa in mobilità per tutti i 1400 lavoratori, anticamera del licenziamento individuale.

Il piano industriale di Indesit prevedrebbe la chiusura di due stabilimenti su quattro, e contratti di solidarietà per tutti i dipendenti, allo scopo di salvare l’occupazione a prezzo di orari ridotti e stipendi leggeri (quanto già fatto per altre aziende del settore commercio e grande distribuzione). Per ottenere questo, la ditta ha messo sul piatto 83 milioni di investimenti (erano 70 in origine) e lo spostamento delle produzioni di elettrodomestici ad alto livello tecnologico dalla Spagna e dalla Polonia al sito di Fabriano e dalla Turchia a Caserta, scambiando con gli stabilimenti esteri la produzione della gamma “entry level”.

Per i sindacati questo non è bastato per sciogliere le riserve, ma vista la situazione drammatica che un rifiuto comporterebbe non escludono un ritorno alle trattative. Tra i più duri, la FIOM che afferma “l’azienda ha ritenuto non praticabile questo percorso democratico e ha annunciato l’apertura unilaterale della mobilità, rinunciando al confronto”. Affermazione a cui ha replicato Milani. “La nostra proposta è la migliore possibile per chi ha a cuore il bene della Indesit. Siccome una  soluzione per evitare i licenziamenti esiste, confido che riusciremo a trovare un accordo nell’interesse di tutti”.

I sindacati hanno anche la forte preoccupazione che l’eventuale accordo possa essere disatteso. La famiglia Merloni attraversa un periodo di incertezza, col prossimo passaggio di consegne tra il fondatore Vittorio e i figli, e con strategie tutte da decifrare per il futuro del gruppo, a partire dalle future aggregazioni da valutare per consentire alla galassia Merloni di competere nel mondo, fino al piano di crescita stand alone per Indesit su cui Milani starebbe lavorando.

Nei 75 giorni che restano prima dell’avvio della procedura di mobilità la speranza è che si torni a ragionare e che si trovi un accordo per tutti. 1400 famiglie non possono aspettare ancora.

 

Gaetano Saraniti

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