Quello che fa ben sperare gli analisti è anche il fatto che Saipem abbia presentato lo scorso novembre domanda di arbitrato nei confronti di South Stream Transport BV (Gazprom) per un ammontare di 759,9 milioni di euro a titolo di corrispettivo per effetto sia della sospensione dei lavori sia della successiva rescissione del contratto South Stream, quindi ci sarebbe la seria possibilità di raggiungere un accordo stragiudziale con Gazprom sfruttando la possibilità data dal Turkish Stream. Il contratto potrebbe avere un valore di oltre 1 miliardo di euro risollevando Saipem dalla crisi delle operazioni offshore data dal basso prezzo del petrolio, ma qualcuno ritiene che il valore possa arrivare anche a 2 miliardi di euro; e con un margine operativo netto del 15% il Turkish Stream potrebbe portare a Saipem un contributo nell’ordine di 300 milioni di euro nei prossimi due/tre anni, come riporta “Milano Finanza”. Gazprom attende ora il via libera dalle autorità entro ottobre così da procedere con l’inizio dei lavori nel 2017 e completare l’opera entro il 2019. Nel frattempo speriamo che gli analisti di Equita non vengano smentiti dal decorso dei rapporti Russia – Usa/Ue e che si possa giungere al termine delle masochistiche sanzioni verso Mosca.
Paolo Mauri