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Tabaccai pronti allo sciopero: “No all’obbligo di controllo del green pass”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 24 gen – La Federazione italiana tabaccai ha deciso: sciopero, in data da destinarsi, per protestare contro l’obbligo di controllo del green pass. “Le tabaccherie hanno assicurato, pur nell’infuriare della pandemia, durante il lockdown, servizi essenziali per tutti i cittadini – spiega il presidente della Fit, Giovanni Risso -. Un impegno che ora viene disconosciuto”.

Obbligo di green pass, tabaccai pronti allo sciopero

Non ci stanno i tabaccai, l’obbligo di green pass per entrare nei loro negozi è inaccettabile oltre che impraticabile. “Il nostro lavoro deve essere tenuto in considerazione. Lo ribadiremo con determinazione al sottosegretario Costa che, ci auguriamo, comprenderà le nostre ragioni. Se così non fosse lo sciopero sarà inevitabile. Le tabaccherie abbasseranno le saracinesche”.

Risso (Fit): “Perdiamo più tempo per obbligo insensato che per servire chi entra”

La situazione è ingestibile. “I più affezionati dei clienti sbufferanno ma attenderanno il loro turno. Le persone di passaggio no, e andranno altrove. Di certo, noi perderemo più tempo per assolvere ad un obbligo insensato, che per servire chi entra nelle nostre tabaccherie con la fiducia e l’apprezzamento di sempre”, evidenzia Risso. “Contestiamo la decisione del governo e ribadiamo che no, non è possibile controllare la certificazione vaccinale a tutti i nostri clienti. Non è mancanza di volontà – chiarisce il numero uno della Fit – è una questione del tutto pratica”.

“Non si può assumere qualcuno solo per questo”

“I tabaccai – fa presente Risso – sono spesso soli in tabaccheria e, di certo, non possono allontanarsi dal bancone per controllare il green pass sulla soglia della rivendita. Non si può assumere qualcuno solo per questo, impensabile perdere minuti per un controllo a fronte di una vendita realizzata in pochi secondi”.

L’obbligo di green pass è l’ennesimo colpo inferto al tessuto economico del Paese. “Non ne facciamo quindi una questione di principio ma di buonsenso perché in tabaccheria entrano 13 milioni di italiani al giorno non solo per comprare le sigarette ma, soprattutto, per pagare le bollette, ritirare un pacco o comprare i biglietti dei bus locali”, conclude Risso.

Adolfo Spezzaferro

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