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La Toscana affida ai francesi il trasporto pubblico locale. E il Pd esulta pure

by Filippo Burla
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Toscana, francesi

Roma, 11 ago – La Regione Toscana ha firmato, nella giornata di ieri, il contratto da 4 miliardi di euro con il quale concede, per i prossimi 11 anni, la gestione del trasporto pubblico locale ad Autolinee Toscane, che nonostante il nome nasconde una proprietà transalpina. La decisione è arrivata dopo quasi un anno e mezzo dalla conclusione della gara (era l’aprile del 2019), a conclusione della quale si era aperto un lunghissimo iter – in verità ancora non concluso – nelle aule dei tribunali in merito alla validità della stessa.

Una gara anomala

All’epoca del bando di gara, a fronteggiarsi furono due realtà. La prima la già citata Autolinee Toscane, controllata al 100% dalla francese Ratp, che già gestisce il trasporto pubblico – sia su gomma che su rotaia – nella città metropolitana di Parigi. La seconda un consorzio – riunito sotto la denominazione Mobit – formato dalle attuali società incaricate del servizio.

Ne scaturì, appena dopo l’aggiudicazione, una lunga battaglia amministrativa. Mobit denunciava il piano economico-finanziario presentato da Autolinee Toscane, sostenendone alcune caratteristiche di insostenibilità che avrebbero dovuto sancirne l’esclusione. In primo grado il Tar non ha però avallato la tesi, respingendo il ricorso. La vicenda è così finita al Consiglio di Stato, che ancora deve esprimersi compiutamente.

Nel frattempo, dai tribunali amministrativi si è passati a quelli ordinari. A muoversi la Procura di Firenze, sempre su esposto Mobit e sulla scorta di indagini condotte dalla Guardia di Finanza, che nei mesi scorsi ha iscritto diverse persone – tra cui il governatore uscente Enrico Rossi – nel registro degli indagati con l’accusa, fra le altre, di turbativa d’asta. Nel mirino degli inquirenti erano finite le procedure con cui si erano raccolti dalle diverse società i documenti necessari alla partecipazione alla gara.

La Toscana difende i francesi

Nonostante le importanti vertenze in corso, la Regione Toscana – che andrà al voto nella tornata elettorale de prossimo 20 settembre – non ha mai disconosciuto l’esito del bando, anzi ha difeso a spada tratta il proprio operato anche se questo si è poi tradotto nell’ennesima apertura ad una società straniera di un servizio in concessione quindi, di fatto, in monopolio.

Senza nemmeno aspettare la pronuncia del Consiglio di Stato sulla legittimità o meno dell’aggiudicazione del servizio (prevista per il prossimo 8 ottobre), la giunta ha così deciso di agire unilateralmente, per accelerare su tempi già dilatati (Autolinee Toscane doveva prendere servizio dal 1 giugno) dalla pandemia. Il tutto ovviamente nel nome di un sedicente efficientamento della gestione: “Un gestore unico al posto delle attuali 22 aziende”, commenta Autolinee Toscane, evidenziando chiaramente il progressivo distanziamento dal territorio di un servizio che ha – spesso e volentieri – natura prettamente provinciale, se non addirittura sub-provinciale. Mobit, da parte sua, parla di una forzatura “con l’evidente scopo di perseguire il risultato prima della scadenza del mandato dell’attuale Giunta e del suo presidente, di costituire una situazione di fatto che superi quella di diritto, senza la benché minima giustificazione sul piano dell’interesse pubblico”.

Filippo Burla

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6 comments

jenablindata 11 Agosto 2020 - 9:54

idioti senza cervello.
in periodo di crisi nera,che fanno?
vanno a regalare altri soldi ai francesi,che ci vogliono tanto bene…
dico….ma questa gente,lo ha un cervello nel cranio?
o il cranio gli serve solo come contrappeso per il kulo?

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Stefano Sindali 17 Agosto 2020 - 8:20

Impara il diritto europeo e scoprirai che anche aziende italiane vincono fare all’estero.

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Marco 13 Agosto 2020 - 12:03

Lavoro nel settore e conosco molto bene la vicenda. Era ora!!! Io non sono sempre a favore delle gare pubbliche – per motivi tecnici e non ideologici – ma se le si fanno, devono essere regolari: RATP ha presentato la miglior offerta ed è giusto che vinca, l’approccio di Trenitalia è stato insopportabile.

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Evar 13 Agosto 2020 - 4:13

Ben vengano i mangialumache se offrono di più a meno di noi fottimadri mangiapizza. Tra l’altro i trasporti pubblici migliori in UE sono proprio in Francia, a parte il serio rischio che qualche magrebino di merda ti derubi e/o tagli la gola sui treni/metro notturni.

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Stefano Sindali 17 Agosto 2020 - 8:18

Falso. Si tratta di una gara pubblico europea, e di consequenza normale che una azienda europea abbia vinto la gara. Ma conoscete il diritto aziendale ed i marcato europei, che per altro aziende italiane vincono anche loro all’estero??

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Giovanni Bravin 17 Agosto 2020 - 10:49

Non ho dimenticato la vicenda Parmalat-Lactalis. Prima la Parmalat fu sanata da Bondi e poi venduta ai francesi della Lactalis. I francesi usarono gli utili generati dal Gruppo Parmalat per sanare alcuni bilanci di loro ditte in Francia, poi chiusero e ne lasciarono a casa i dipendenti di alcune ditte italiane.
Queste ditte, seppur in attivo, producevano prodotti di nicchia non appetibili ai francesi….

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