Home » In Arabia Saudita non resta che piangere. Vietate anche le feste di compleanno

In Arabia Saudita non resta che piangere. Vietate anche le feste di compleanno

by La Redazione
3 comments

Roma, 18 set – Ai sauditi non resta che piangere. Da oggi infatti non potranno neppure festeggiare i compleanni. Non è uno scherzo, d’altronde quando si tratta di Arabia Saudita il rischio è che sia vietato anche quello, bensì quanto deciso da un consigliere religioso della casa reale di Riyad nonché membro della più alta istanza religiosa del Paese noto per il petrolio, la sabbia, il supporto al terrorismo e i divieti più assurdi.

Abdullah al-Mutlaq, questo il nome del religioso, in base a quanto riferito dai media locali avrebbe lanciato una fatwa per impedire le spese superflue, comprese le feste di compleanno dei bambini. “La gente non ha tanti soldi da spendere per questo genere di cose – ha dichiarato al-Mutlaq – Sono cose che non portano nessun beneficio, l’Islam non le promuove e possono portare le famiglie alla povertà”. E’ infatti risaputo che la povertà più o meno ovunque è dovuta ai millefoglie e alle candeline sprecati per strappare un sorriso ai più piccoli. Tanto che addirittura, giusto per confermare una certa sensibilità, molti sauditi sui social network hanno pure apprezzato la trovata dell’insigne rappresentante religioso.

Perché il primo produttore al mondo di petrolio giustamente si deve distinguere per frugalità, impedendo alle donne di guidare e ai bambini di sorridere. Nessuno si azzardi a ragionare di eque redistribuzioni dei cospicui introiti che finiscono nelle casse delle sole famiglie legate alla casa reale, perché legittimamente pretendono di perpetuare la pratica degli acquisti solidali come le squadre di calcio europee e gli Iphone d’oro. In base alle ricerche, estere perché ovviamente sono vietate in Arabia Saudita, circa un quarto dei 20 milioni di sauditi vive in stato di povertà senza ricevere alcun beneficio dalle lucrose (per lo Stato, ergo per i sovrani e per i parenti dei sovrani) vendite di petrolio. Poi ci sono le donne, i bambini e i pasticceri.

Eugenio Palazzini 

 

You may also like

3 comments

Tony 18 Settembre 2017 - 7:26 Reply
R 18 Settembre 2017 - 11:19

Stiamo parlando del Paese natale dell’Islam, non dimentichiamolo, una religione dove la stessa musica è considerata proibita: https://sunnah.com/urn/52420

Reply
Arabia Saudita non resta che piangere. Vietate anche le feste di compleanno | NUTesla | The Informant 19 Settembre 2017 - 4:00

[…] Author: Il Primato Nazionale […]

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati