Roma, 19 ott – I livelli di comicità a volte raggiunti dall’Huffington Post Italia sono stati spesso tali da far credere a molti che in realtà esso sia un giornale satirico che prende in giro una certa sinistra. Ricordiamo tutti quando per dimostrare che anche tra bianchi europei ci sono terroristi lanciò lo scoop dei “killer bianchi in azione”, che erano invece sauditi di seconda generazione. O peggio quando lanciò una filippica contro la disciplina olimpica del tiro al piattello perché – sic – “ricorda la strage del Bataclan”. Negli ultimi giorni ha tirato fuori dal repertorio un’altra perla: aiutare i poveri jihadisti in fuga dal crollo dell’Isis. La tesi dell’articolo a firma di Cecilia Tosi è che la recente offensiva al cuore di Mosul, in seguito alla sconfitta di Sirte e ai bombardamenti russi e dell’esercito di Assad in Siria, possa essere un colpo molto duro per il Califfato e che molti jihadisti che anni fa erano partiti volontari per diffondere il radicalismo salafita possano essersi improvvisamente accorti del loro “errore” e pertanto potrebbero scegliere di tornare in Occidente come “pentiti”.
E il fatto di avere dei jihadisti pentiti potrebbe essere un duro colpo mediatico al cuore dello Stato Islamico perché la loro esistenza ne dimostrerebbe il fallimento. Quindi qual è l’idea geniale della testata del gruppo L’Espresso? Accogliamoli tutti. Anzi, aiutiamoli a venire! Tralasciamo il fatto che gli eventuali “pentiti” sarebbero tali non certo per il convincimento di un errore ideologico ma solo perché messi di fronte a una sconfitta militare e alla necessità di scappare dal disastro, come poi sostiene la stessa autrice dell’articolo, e che quindi la loro reale attendibilità è piuttosto risibile. Ma soprattutto non ci vuole certo un genio per capire che le probabilità che tra i “pentiti in fuga” ci sarebbero convinti jihadisti, che usufruendo della insperata via di fuga dalla morte o dalla cattura militare potrebbero avere la possibilità di venire in Occidente a completare e ricominciare il proprio lavoro da terroristi, sono piuttosto alte. Anzi diciamo pure che è certo. Insomma l’idea è quella di un nuovo “cordone umanitario” che permetta ai terroristi accerchiati di consegnarsi, salvarsi, chiedere asilo come pentiti in qualche accogliente nazione europea (indovinate quale…), e poi “tornare a fare una vita normale” dopo un breve periodo di detenzione.
Un po’ come Larossi Abballa, il terrorista killer di due poliziotti francesi, o come Adel Kermiche, lo sgozzatore del parroco di Rouen, tutti “ex terroristi” che dopo pochi anni di detenzione erano tornati alle loro “vite normali”, ovvero il servizio per l’Isis. Probabilmente nella stessa Mosul sgranerebbero gli occhi increduli di fronte a un’offerta simile. Se non si fosse certi della stupidità che si nasconde – neanche tanto – dietro i parti di certe idee ci sarebbe davvero da credere alle numerose teorie complottiste.
Ma l’idea geniale non si esaurisce qui. Perché oltre all’accoglienza per i poveri jihadisti oramai circondati, c’è anche la pubblicizzazione di un quanto meno curioso “centro di recupero per ex jihadisti”, sponsorizzato anche dalla Bbc, che potrebbe servire proprio ad aiutare i poveri salafiti pentiti. Il centro di recupero sarebbe guarda caso in Siria, guarda caso in mano al famigerato Free Syrian Army, guarda caso al gruppo Jaish al Tahrir che, guarda caso, è uno dei più attivi ad Aleppo. Insomma anche qui l’idea geniale è quella di salvare gli jihadisti dall’offensiva anti-Isis e mandarli a rafforzare le fila dei “ribelli moderati” noti alle cronache per aver fatto in modo che le armi loro inviate dall’alleanza occidentale finissero proprio all’Isis – almeno si chiude il cerchio – e per aver sgozzato e decapitato bambini in nome della lotta per la democrazia. Non c’è che dire, ci sarebbe veramente da credere alle tesi complottiste che vogliono certa stampa alleata e tifosa del terrorismo. Ma in fondo in fondo, crediamo molto di più alla stupidità.
Carlomanno Adinolfi
2 comments
fantastico.ho ancora negli occhi quel video ove i “profughi” si davano da fare per aiutare i “terremotati di Amatrice”…un pezzo di una comicità autentica e surreale,altro che “Amici Miei” di Monicelli…
poi c’è questa superstar del web (oltre 380.000 fans su FB)
che narrava come la coppia di Nigeriani relativa ai fatti di Fermo
“scappava dal DITTATORE DELLA NIGERIA Boko Haram”…
mi mancava questa nuova “pensata” da teatro dell’assurdo de noantri; confido in prossime nuove esilaranti iniziative e tesi !
…..avrei un sistema sicuro per ”redimerli” ….un bel cappio al collo…