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Brexit, May si salva: niente sfiducia. Ma la trattativa con l'Ue resta in salita

by Adolfo Spezzaferro
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Londra, 13 dic – Theresa May ce l’ha fatta. In un ballottaggio segreto, la maggioranza dei deputati conservatori, 200 contro 117, ha votato la fiducia alla premier britannica come leader Tory. “Un numero significativo di colleghi ha votato contro di me – ha detto la May parlando davanti a Downing Street -. Ho ascoltato quello che hanno detto, ma andrò avanti con la Brexit per gli inglesi e per dare un futuro migliore a questo Paese“.
La May ha poi aggiunto che giovedì si recherà a Bruxelles per cercare “rassicurazioni giuridiche e politiche che possano attenuare le preoccupazioni che hanno i deputati riguardo al blocco dell’Irlanda del Nord”. “Ma, mentre consegnare la Brexit è importante, dobbiamo concentrarci anche sugli altri problemi che le persone ritengono di vitale importanza per loro”.
Costruire un’economia più forte, fornire servizi pubblici di prima classe, costruire case per le famiglie che ne hanno bisogno. Lo dobbiamo alle persone che ci hanno messo qui per mettere al primo posto le loro priorità”, ha detto ancora la premier, in risposta alle critiche di Jeremy Corbyn, leader del Partito laburista.
Il voto di sfiducia era stato richiesto dai suoi compagni di partito, scontenti per come la May sta conducendo la trattativa sulla Brexit dopo l’accordo con l’Ue. La leader dei Conservatori aveva bisogno di ottenere i voti di almeno 158 su 315 deputati per rimanere in sella. Prima dell’apertura delle urne, la premier si è rivolta alla Commissione 1922 dei Tory (l’organismo che regola le norme interne del partito) a cui sono pervenute in questi giorni le richieste del voto di sfiducia, promettendo di non “dare battaglia” alle prossime elezioni, ossia di farsi da parte come leader dei Tory prima del voto in programma nel 2022.
“Il primo ministro ha ottenuto la maggioranza in Parlamento – ha commentato il leader laburista Corbyn -, ma il suo governo è nel caos e non è in grado di realizzare un accordo sulla Brexit che funzioni per il Paese e metta al primo posto posti di lavoro e l’economia“. “E’ chiaro che May non è stata in grado di negoziare i cambiamenti necessari in Europa”, conclude Corbyn, che ha invitato infine la premier a “riportare il suo triste accordo alla Camera dei Comuni la prossima settimana”.
Adolfo Spezzaferro

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