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Coronavirus, l’inchiesta della Cnn: “Cina rallenta diffusione di studi su origine pandemia”

by Ilaria Paoletti
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L'inchiesta della Cnn sulla task force cinese e le origini del coronavirus

Pechino, 13 apr – Secondo la Cnn esisterebbe una nuova direttiva del governo di cinese che sarebbe dapprima stata diffusa online e poi rimossa da due università della Cina. Tale linea del governo metterebbe in evidenza come ogni documento relativo all’origine del coronavirus dovrà essere sottoposto a una “revisione supplementare” prima di essere pubblicato. In pratica, tutti gli studi sull’origine del Covid-19 dovranno essere esaminati dovranno avere il via libera dai funzionari di Pechino.

La task force del ministero cinese

La direttiva sarebbe stata varata dal Dipartimento di Tecnologia e Scienze del ministero dell’Istruzione cinese. Secondo queste indicazioni di governo, tutte le ricerche sull’origine del coronavirus dovranno essere esaminati da commissioni accademiche interne alle università e ai centri di ricerca per poi essere successivamente inviate al ministero dell’Istruzione. A sua volta, il ministero inoltrerà il materiale ad una task force che è l’unico organo in grado di dare l’ok alla pubblicazione degli studi.

“Sforzo del governo per deresponsabilizzare la Cina”

La notizia, ripresa da Adnkronos, ha come fonte la Cnn che denuncerebbe la volontà da parte del governo cinese “di controllare la narrativa relativa alle origini della pandemia”. Sono molti, infatti, gli studi pubblicati dai ricercatori cinesi sull’origine della pandemia, e molti di questi avrebbero fatto sorgere alcune domande sulla gestione dell’emergenza da parte del governo di Pechino. Il sito della Cnn, che riporta delle dichiarazioni anonime di un ricercatore cinese: “Penso si tratti di uno sforzo coordinato del governo per mostrare un quadro nel quale l’epidemia non ha avuto origine in Cina. E non credo che consentiranno ad uno studio realmente obiettivo di indagare sull’origine della malattia”. Secondo quanto si apprende, la Cnn avrebbe provato ad ottenere una risposta dal ministero degli Esteri cinese ma fino ad adesso non c’è stato riscontro.

La direttiva del governo cinese si baserebbe sulle istruzioni emesse durante una riunione del 25 marzo tenuta dalla task force del Consiglio di Stato cinese sulla prevenzione e il controllo di Covid-19. Il documento relativo alle restrizioni sarebbe stato pubblicato venerdì mattina per la prima volta sul sito web dell’Università Fudan di Shanghai, una delle principali università cinesi. Ma quando la Cnn ha chiamato un numero di contatto lasciato alla fine dell’avviso, un membro del personale del dipartimento di scienza e tecnologia del ministero dell’Istruzione ha confermato di aver emesso la direttiva: “Non dovrebbe essere reso pubblico è un documento interno”, ha detto la persona, che ha rifiutato di rivelare il suo nome. Alcune ore dopo, la pagina dell’avviso sul sito dell’Università di Fudan è stata rimossa. Anche la China University of Geoscience di Wuhan ha pubblicato sul sui sito web un avviso simile in merito al controllo supplementare sui documenti di Covid-19. Da allora la pagina è stata eliminata, anche se rimane una versione memorizzata nella cache.

“A Febbraio non c’erano controlli”

Il ricercatore cinese che ha parlato con la Cnn ha affermato che l’avviso è stato emesso pochi giorni fa, aggiungendo che solo le ricerche sul coronavirus sono soggette a ulteriori controlli. David Hui Shu-cheong, un esperto di medicina respiratoria presso l’Università cinese di Hong Kong, ha dichiarato di non aver riscontrato ulteriori controlli quando lui e un team di ricercatori cinesi hanno pubblicato a febbraio un’analisi clinica dei casi di coronavirus sul New England Journal of Medicine.

Ilaria Paoletti

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