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La disfatta di Macron. Cosa ci dicono le elezioni regionali in Francia

by Eugenio Palazzini
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Roma, 21 giu – In Francia torna a far capolino la vecchia politica, o per meglio dire avanzano i Repubblicani neogollisti. Ma la prima tornata delle elezioni regionali in Francia segna soprattutto la disfatta di Macron. I dati parlano chiaro: il gradimento dei cittadini nei confronti del presidente francese è bassissimo.

Elezioni regionali in Francia, la disfatta di Macron

Les Republicains centrano infatti il 27% delle preferenze, seguiti dal Rassemblement National di Marine Le Pen che ottiene il 19,3%. Terzi socialisti e alleati, con il 17,6%, che distaccano di cinque punti percentuali i Verdi (12,5%). Mentre En Marche, il partito del sempre più impopolare Macron, insieme agli alleati, è quinto con un misero 11,2%. Più staccata la lista di sinistra radicale La France Insoumise con il 4,2%.

E’ insomma una Francia che vira a destra, sponda neogollista e “moderata”, con la compagine della Le Pen che non sfonda ma si aggiudica il secondo posto. Al di sotto delle aspettative però, poiché alle regionali del 2015 l’allora Front National incassò al primo turno un eccezionale 27,73%. Quasi 9 punti percentuali in più. Deludente risultato riconosciuto dalla stessa Le Pen, che ha chiamato gli elettori alla “riscossa al secondo turno”, fissato per il 27 giugno.

Astensionismo record

L’altro dato, affatto trascurabile e anzi piuttosto impressionante, riguarda gli elettori che hanno deciso di disertare le urne. In Francia c’è stato infatti un astensionismo record: il 68% degli aventi diritto. Inutile precisare dunque quanto il voto sia stato viziato anche da questo, ovvero dal disincanto dei francesi nei confronti della politica. Non a caso il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, ha definito “preoccupante” l’assenza dai seggi della gran parte degli elettori, giustificabile soltanto in minima parte con i diversi disservizi segnalati. Tra urne aperte in forte ritardo, carenza di schede elettorali, difficoltà a trovare scrutatori disponibili e molti seggi chiusi in anticipo rispetto all’orario stabilito.

Serie di clamorosi intoppi decisamente sconcertanti e che la dicono lunga sulle falle organizzative in Francia. “Far vincere l’astensionismo, significa far perdere la democrazia”, scrive intanto il primo ministro francese Jean Castex su Twitter. “Dobbiamo tutti, collettivamente, combatterlo. Non è una frase fatta ma una necessità repubblicana. Oggi, lancio un solenne appello a tutti i nostri connazionali, a voi tutte e a voi tutti: votate domenica prossima!”. Difficilmente però al secondo turno delle regionali ci sarà la fila ai seggi.

Eugenio Palazzini

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