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Ebbene sì, anche i buonisti della Silicon Valley usano le donne come cose

by La Redazione
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Roma, 4 gen – Nuovo scandalo sessuale, in America, e a finire nel mirino è un’altra istituzione particolarmente attiva nella diffusione del politicamente corretto (la stessa ideologia di cui è figlia l’odierna caccia alle streghe): la Silicon Valley. Emily Chang, anchorwoman di Bloomberg Tv, sta per pubblicare un libro intitolato Brotopia: facciamo a pezzi il Boys’ Club della Silicon Valley. Ne esce un ritratto del mondo dell’hi tech pieno di festini hard con orge, alcol e droga, in un clima di edonismo e maschilismo esasperato. Si parla di party super esclusivi, organizzati una volta al mese in località esclusive, a cui partecipano solo i massimi dirigenti delle varie aziende del settore, tutti maschi, e in cui, fra droga e ecstasy (girano anche pasticche modellate con il logo della multinazionale che organizza), decine di giovani donne sono chiamate a intrattenere i manager. Il tutto condito da una sorta di orgoglio arrogante, che, a detta dell’autrice, non avrebbe nulla di libertario.
Il resoconto, va detto, si basa più che altro su fonti anonime e va ovviamente verificato, anche se non è certo difficile credere alla veridicità di certi racconti. L’autrice precisa anche che le donne invitate ai festini sono consenzienti, credendo di facilitare, in questo modo, la propria carriera. Il che ci riporta all’annoso dilemma sollevato dal caso Weinstein: basta del sesso consumato all’ombra di un “rapporto di potere asimmetrico” affinché vi sia molestia, anche se l’amplesso è stato consenziente? Difficile uscirne rispettando i canoni politicamente corretti. Resta però un dato interessante: dalla Hollywood clintoniana ai colossi della tecnologia in prima fila nelle battaglie mondialiste, sono gli stessi propagandisti del pensiero unico a finire vittima dello stesso meccanismo che poi si ritorce loro contro. E la cosa, nonostante tutto, ha un sapore decisamente gustoso.
Giorgio Nigra

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Raffo 5 Gennaio 2018 - 2:06

Questi bastardi radical chic,stupratori e drogati, con stipendi mensili marziani si nascondono dietro il loro buonismo ipocrita e recitando la parte dei buoni samaritani si dedicano a festicciole hard con giovani prostitute oppure fra gay o sodomiti vari…….lo schifo in tutto ciò è che di facciata si presentano come paladini delle cause nobili, sparando a zero contro le destre e le presunte orde razziste, poi trattano le donne come nel medio evo comprandole a peso o a prestazione……che schifo indegno.

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