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Francia, algerino tenta di sgozzare un agente: è l’ennesimo “squilibrato”

by Giuliano Lebelli
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tolosaRoma, 31 ago – Un altro tentativo di sgozzamento in Francia, un altro nordafricano con il coltello facile, un altro “squilibrato”, per i media complici. È accaduto a Tolosa, in u commissariato di polizia. Un agente di sicurezza di 21 anni è stato accoltellato alla gola, anche se non è in pericolo di vita. A colpirlo, Abderrahmane Amara, di passaporto francese ma di origine algerina. Durante l’aggressione ha urlato: “Sono stufo della Francia e di questo Paese”.

L’uomo era andato in caserma per denunciare il furto del suo cellulare. Aveva poi lasciato la stazione di polizia per recuperare il numero di serie del cellulare. Al ritorno, si era fatto aprire la porta all’entrata da un agente che lo aveva riconosciuto. A questo punto, senza apparente motivo, aveva tirato fuori un coltello da cucina e aveva aggredito un altro agente, dedito al controllo di sicurezza all’entrata. Prima di essere neutralizzato, aveva anche cercato di impadronirsi della pistola della sua vittima, sempre urlando slogan contro la Francia.

Abderrahmane Amara è già conosciuto dalle forze dell’ordine per aver tirato in passato delle molotov contro la polizia e contro una sinagoga. Nel 2013 aveva anche imbrattato i muri dello stesso commissariato in cui ora ha compiuto l’aggressione. In quelle occasioni, era stato giudicato incapace di intendere e di volere. Nel suo curriculum ci sarebbero anche diversi ricoveri psichiatrici. Dall’ultimo internamento era stato rilasciato lo scorso febbraio, contro il parere della prefettura. Un folle, quindi? Sembrerebbe di sì. Ma certo si tratta di un pazzo la cui follia conserva una certa coerenza “ideologica”, in stretto legame con la più stringente attualità. Non è forse a simili soggetti che si rivolge la propaganda dell’Isis?

Giuliano Lebelli

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1 commento

Dino Rossi 31 Agosto 2016 - 9:26

Islam? No grazie.
Libera religione in libero Stato? Dipende.
L $Islam ed i suoi seguaci sono facilmente manipolabili e altrettanto inclini a rompere le palle ai popoli autoctoni con cui vengono a contatto.
La soluzione? Prega chi vuoi ma a casa tua in privato e senza alzare la voce. Qui siamo Cristiani o ebrei o buddisti o nessuno dei tre ma non c’è e non ci sarà posto per chi vuole sovvertire con gli uteri profelifici e le frasi di un libro infame come il corano la nostra civiltà.

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