Béziers, 26 apr. – Robert Menard, il sindaco di Béziers, nel sud della Francia, dovrà pagare una multa di 2mila euro perché, mesi fa, aveva detto che nelle scuole locali ci sono troppi bambini musulmani. In occasione dell’inizio dell’anno scolastico il primo cittadino aveva twittato che a suo parere una percentuale pari al 64,5% degli allievi di religione musulmana erano un po’ troppi e che secondo lui questa era una dimostrazione della sostituzione di popolo in atto in Francia grazie agli immigrati.
Inoltre, qualche giorno dopo il cinguettio in questione, Menard ha rilasciato un’intervista televisiva in cui ha affermato: “In una classe nel centro della mia città, il 91 per cento dei bambini sono musulmani”, aggiungendo che “Ovviamente, questo è un problema. Ci sono limiti alla tolleranza”. Tutto questo è bastato per chiamare allo scandalo e all’incitazione dell’odio razziale. È partita la denuncia e in questi giorni il Tribunale lo ha riconosciuto colpevole. La sua condanna è più pesante, anche se di poco, rispetto ai 1800 euro di multa chiesti dai pubblici ministeri, i quali hanno sostenuto che il primo cittadino aveva “puntato il dito contro i bambini, descritti come un peso per la comunità nazionale”. Menard dovrà anche pagare danni compresi simbolicamente tra uno e mille euro a sette associazioni antirazziste.
Pronta la replica del sindaco, vicino al Front National, il quale ha dichiarato di voler fare ricorso dal momento che nel suo tweet si era semplicemente limitato a descrivere una situazione reale, senza dare giudizi di valore. Del resto aveva invitato a confrontare le foto di due classi, una del 1970 e una di oggi, evidenziando come la sostituzione di popolo sia evidente.
Per comprendere la composizione etnica e religiosa di bambini nelle scuole Menard è stato spesso nell’occhio del ciclone perché è stato accusato di “schedare” i suoi concittadini. La pratica, sebbene costituisca una discussione accesa da oltre 20 anni, in Francia è illegale dal 1978 e chi la trasgredisce può essere condannato a cinque anni di carcere o 300 mila euro di multa. Chi difende la “schedatura” della popolazione sostiene che sia perché è ingiusto non poter conoscere il numero delle persone di origine straniera che vivono in Francia, dato che nascondere le differenze con una legge non basta a cancellarle.
A Béziers, cittadina mediamente ricca di 72mila abitanti, gli immigrati sono quasi tutti nordafricani, e secondo Menard l’integrazione è impossibile. Anche per il fatto che oltre alle differenze etniche ci sono quelle religiose, dato che quasi tutti gli immigrati sono musulmani.