Tripoli, 30 lug – L’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar ha rivendicato l’attacco aereo contro un ospedale da campo a Sud di Tripoli, sotto il controllo del Governo di accordo nazionale (Gna). Nell’attacco sono rimasti uccisi cinque medici e altro otto sono stati feriti. “Sabato abbiamo condotto un raid aereo contro un ospedale da campo a Sud di Tripoli, usato come copertura dai terroristi per evitare di essere presi di mira“, ha detto il portavoce del generale, Ahmad al Mesmari, nella tarda serata di ieri. Su medici e soccorritori uccisi, si legge su Afp, Mesmari ha affermato che “non si tratta di dottori ma di studenti della scuola di medicina”. “Alcuni sono stati incarcerati negli anni ’90 per terrorismo, altri appartengono al movimento dei Fratelli Musulmani“, ha aggiunto sul canale Libia al Hadath.
La condanna dell’Onu
Sabato sera, un portavoce del ministero della Sanità del Gna sostenuto dall’Onu aveva annunciato la morte di cinque medici in un attacco aereo contro un ospedale da campo nella zona di Airport Road. Da parte sua, la Missione delle Nazioni Unite di sostegno alla Libia ha condannato il raid, affermando che “dall’inizio del conflitto (…) sono stati registrati 37 attacchi a personale e strutture sanitarie, con un bilancio di 11 morti, 33 feriti e oltre 19 ambulanze colpite direttamente o indirettamente”.
Razzi su aeroporto di Mitiga, voli sospesi
Intanto sono stati nuovamente sospesi i voli all’aeroporto di Mitiga, l’unico di Tripoli, in Libia, a causa di due attacchi missilistici. Lo riferisce Libya Observer, senza dare notizia di vittime. E’ la terza volta dall’inizio di luglio, e la seconda in una settimana, che lo scalo viene chiuso a causa di attacchi nell’ambito dell’offensiva condotta dalle forze del generale Haftar sulla capitale libica.
La battaglia di Tripoli
Gli uomini al comando del generale Haftar hanno lanciato un’offensiva il 4 aprile scorso per conquistare la capitale Tripoli, quartier generale del Gna di Fayez al Sarraj. Oltre ai combattimenti a terra, i due eserciti conducono raid aerei giornalieri, facendo spesso ricorso a droni. Secondo una recente valutazione dell’Organizzazione mondiale della sanità, i combattimenti alla periferia della capitale hanno già causato 1.093 morti e 5.752 feriti e oltre 100mila sfollati.
Ludovica Colli